Nel cimitero dei Rotoli, in grande spolvero dopo la lunga stagione dell’oblìo e dello scandalo, le bare in deposito restano ma non sono più stipate come sardine maleodoranti, a volte perfino una sopra l’altra. L’emergenza è (quasi) finita. Ora sono meno di 100 (ieri 94) accomodate sulle scaffalature in attesa di trovare l’attesa pace eterna arrivata intanto a tempo di record per le altre circa 1.100 che gli facevano compagnia appena un anno fa (a luglio scorso erano arrivate a 1.237). Da quattro cifre a due. Ieri erano previste altre 15 tumulazioni, regolarmente effettuate nonostante il maltempo.
Entro fine mese, quella devastante immagine della gestione dei morti a Vergine Maria sarà solo il brutto ricordo di un incubo vigile, nel quale erano intrappolati soprattutto i parenti. Certo, ogni tanto il camposanto da un colpo di coda alla rinascita regalando inattese sorprese dall’aldilà (la ex amministrazione): dopo le quattro bare senza nome e senza alcuna foto o data di decesso impressa sul legno (come anticipato dal nostro Giornale) , si scopre un quinto morto anonimo sbucato da una delle tante stanzette trasformate in loculo temporaneo che si aggiunge alla lista dei misteri da sciogliere.
Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola un servizio di Connie Transirico
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