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Strage di Capaci, la vedova di Vito Schifani: «Ho perdonato per la mia pace interiore»

Rosaria Costa, vedova di Vito Schifani

«Ho perdonato perché voglio stare bene con me stessa». Così Rosaria Costa, la vedova dell’agente Vito Schifani, tra le vittime insieme al Giudice Falcone, nella strage di Capaci di 31 anni fa, è stata ospite stamani a Pescara ad una manifestazione organizzata dall’assessorato alle Politiche sociali del Comune e dall’Associazione «Prossimità alle Istituzioni».

Sono passati 31 anni, dunque, da quella tragedia e dal suo memorabile discorso ai funerali delle vittime di Capaci: «Io vi perdono ma vi dovete inginocchiare» disse tra le lacrime. A distanza di tanto tempo, con un figlio da crescere, oggi Emanuele Schifani è un brillante agente della Guardia di Finanza, e dopo una dura battaglia, vinta, contro una malattia, Rosaria è una donna serena che ha fatto i conti con il suo passato: «Sono molto credente - dice - e questo mi aiutato a perdonare chi ha distrutto la mia vita, ma l’ho fatto soprattutto per una mia pace interiore».

Alla manifestazione «Capaci di... giornate di legalità», tenutasi oggi a Pescara, Rosaria Costa si è detta ben felice di fare la sua testimonianza davanti a centinaia di ragazzi delle scuole superiori: «Non credo si possa mai sconfiggere la Mafia - dice ancora Rosaria - ma trovo fondamentale parlare ai ragazzi di questi argomenti perché abbiamo il dovere d’insegnare loro a scindere tra il bene e il male».

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