Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Palermo, a 45 anni dall'omicidio Impastato si indaga ancora: "La verità deve emergere"

Manifestazione a Cinisi per Peppino Impastato

Sono passati 45 anni dall'omicidio di Peppino Impastato ma la vicenda della sua morte ha tutt'ora contorni oscuri, tanto che criminologi, genetisti e avvocati hanno chiesto la riapertura delle indagini per far luce su uno dei tanti capitoli oscuri della lotta alla mafia. Oggi a Casa Felicia, a Cinisi, in occasione dell'anniversario della morte, avvenuta il 9 maggio del 1978, sono partite le manifestazioni in ricordo del giornalista.

“La memoria non si può fermare: 45 anni dopo l'assassinio mafioso e il depistaggio su Peppino Impastato - ha detto il presidente della Commissione antimafia Antonello Cracolici - . La mafia non spara più, agisce da sommersa sperando di far tacere anche l'antimafia. Rivendichiamo il diritto alla memoria, un bene prezioso che fa ancora paura alla mafia. Peppino - ha continuato Cracolici - aveva capito l'importanza di ridicolizzare i boss, che invece hanno sempre avuto bisogno del consenso della società. Screditarli sul piano reputazionale e marginalizzarli è la grande battaglia da fare, che dà senso alla memoria perché è un seme contro l'indifferenza. La giornata in ricordo di Peppino Impastato è una giornata di lotta delle menti libere alla mafia”.

A Cinisi è presente anche il segretario della Cgil Sicilia Alfio Mannino: «Assistiamo ad un calo di tensione nella lotta contro la mafia. Si varano provvedimenti come quelli sugli appalti che allargano le maglie della discrezionalità, la pubblicistica privilegia il gossip piuttosto che la ricerca della verità su complicità e collusioni, viene riabilitato un ceto politico che per quanto abbia scontato i suoi debiti con la giustizia non può tornare illibato. È come se Peppino Impastato e Giovanni Falcone fossero morti invano. L'attuale clima - spiega Mannino- ci preoccupa, la mafia è entrata in tanti settori economici, dai rifiuti alla sanità, anche grazie a un ceto politico se non colluso compiacente. I fatti ma anche le dichiarazioni di esponenti politici e delle istituzioni rivelano un degrado morale che va contrastato. È necessario dunque che le forze democratiche e antimafiose della Sicilia- sottolinea il segretario - tengano accesi i riflettori su quanto accade e non consentano che sui temi della legalità e delle azioni contro la criminalità organizzata si stenda il velo dell’oblio. C'è la necessità di una Sicilia libera dai condizionamenti mafiosi in economia, nel lavoro e nelle istituzioni. Libera dal malaffare che la sta strozzando e che le impedisce di progettare il proprio futuro. Ancora oggi, come diceva Pio La Torre, occorre seguire i soldi e svelare gli affari, chi ci sta dietro e chi partecipa, tutti soggetti che non fanno gli interessi della Sicilia e dei siciliani, anzi impediscono lo sviluppo della nostra regione, piegando per i propri interessi le risorse di cui la Sicilia può disporre. E ora che ci sono pure le risorse del Pnrr- conclude- è lì che occorre tenere accesi i riflettori».

Alle manifestazioni per Peppino Impastato ha preso parte anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla: «A 45 anni dalla sua scomparsa, la figura del giornalista e attivista Peppino Impastato continua a rappresentare un simbolo e un esempio di ribellione e lotta ai condizionamenti della mafia - ha detto il primo cittadino -. Ha portato avanti una rivoluzione culturale, parlando apertamente di mafia in un territorio in cui c'era paura anche solo a nominarla. Il mio pensiero oggi va a lui e ai suoi familiari che, dopo la sua uccisione, non si sono mai stancati di lottare per trovare la verità su quell'agguato mafioso di 45 anni fa».

L’11 maggio dalle 15 alle 17,30 presso la sala del Planetario di Villa Filippina, a Palermo, si terrà l’incontro dal titolo “Morte di Peppino Impastato: nuove indagini quarantacinque anni dopo”, dove saranno presenti l'avvocato Francesco Leone, presidente dell'associazione giuristi siciliani, l’avvocato Angelo Malizia, vicepresidente dell'associazione nazionale criminologi e analisti forensi, l’avvocato Dario Greco, presidente del Coa di Palermo.  Interverranno Marina Baldi, docente di genetica forense, Daniele Ingarrica, avvocato penalista, Luca Marrone, docente di Criminologia e la giornalista d’inchiesta Laura Barbuscia Sciascia che tenteranno, alla luce delle prove rilevate ai tempi, di dare nuova interpretazione al delitto, mettendo in risalto anche gli errori e le omissioni delle indagini dell’epoca.

“Questo incontro – precisano Francesco Leone e Angelo Malizia - è di estrema importanza perché ci consentirà di analizzare attentamente le falle delle indagini condotte 45 anni fa e il conseguente depistaggio. La ricerca della giustizia deve continuare e la verità deve emergere a tutti i costi. Peppino Impastato è un simbolo di coraggio e di impegno civile e la sua morte e il "mascariamento" del quale fu vittima rappresentano ancora oggi una ferita aperta per il nostro paese”.

A seguire, al Parco Villa Filippina, si terrà la tavola rotonda su “Peppino e Felicia, una verità da condividere”, nata da un’idea di Mari Albanese, presidente della commissione cultura dell’ottava Circoscrizione di Palermo, autrice di “Io Felicia. Conversazioni con la madre di Peppino Impastato”.

“I veri protagonisti – spiega Mari Albanese - saranno le ragazze e i ragazzi del liceo artistico Damiani Almeyda con le loro opere e le loro performance, guidati dalle professoresse Ivana Cappello, Laura Monastero e Rosanna Crivello e le bambine e i bambini dell’Alberico Gentili che si esibiranno assieme ai Tamuna. Questo è il frutto del lavoro sinergico tra istituzioni territoriali e scuola. Arte, cultura, musica e impegno antimafia: un pomeriggio di bellezza voluto per ricordare il quarantacinquesimo anniversario della morte di Impastato avvenuto il 9 maggio del 1978 e il coraggio di una madre, Felicia, che ha lottato tutta la vita per avere giustizia”.

Saranno presenti all'evento anche Luisa Impastato, nipote di Peppino e Felicia e Cristina Corronca che presenterà il calendario realizzato dai bambini delle classi quinte C e D dell’Alberico Gentili. Modererà la tavola rotonda l'avvocato Francesco Leone.

Tag:

Caricamento commenti

Commenta la notizia