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Cagnolina morta a Palermo, il proprietario: «Volevo pagare a rate, le cliniche mi hanno detto no»

«Desidero che vengano visionate le telecamere perché non tollero falsità», dice Mirko, ripercorrendo la vicenda che ha visto protagonista la sua Kira

Foto di repertorio

«Desidero che vengano visionate le telecamere di entrambe le cliniche, poiché sono io a non tollerare falsità su quanto accaduto». Lo dice Mirko, proprietario della cagnolina Kira, per tentare di sgomberare il campo dalle accuse che sta ricevendo via social e dalla presa di posizione dell’Ordine dei veterinari in merito alla posizione di due cliniche private dove si era recato il giovane per fare visitare l’animale deceduta domenica.

«Kira - racconta - era inappetente dalla sera di sabato, domenica dopo avere mangiato ha iniziato a gonfiarsi e subito l’ho portata alla prima clinica. Ero in sala di attesa con altre due clienti, poi sono stato accolto al banco accoglienza e mi è stato chiesto un documento che ho poggiato sul banco - riferisce il giovane -. È stata chiamata la dottoressa di turno, che dopo avere palpato l'addome di Kira ha detto che bisognava intervenire per una torsione gastrica, che avrebbe fatto una lastra per vedere se poteva effettuare una manovra di sblocco, altrimenti andava operata subito. Io a quel punto ho spiegato che non avevo soldi con me e ho chiesto i costi, mi è stato risposto 200 euro per la lastra e circa 1.500 euro per l’intervento e che dovevo comunque lasciare subito un anticipo».
Il proprietario della cagnolina continua: «Ho detto che non avevo soldi nell’immediato, ma che mi impegnavo a saldare mensilmente. Mi è stato risposto che non si poteva fare. A quel punto ho ripreso il documento e sono andato via. Il preventivo non mi è stato ufficialmente rilasciato per questo».

«Alla seconda clinica ho spiegato subito la situazione di indisponibilità economica - afferma Mirko - e non mi è stato permesso neppure di parlare al telefono col proprietario della struttura. Quanto alle ipotesi di maltrattamento, io per primo ho spiegato alla dottoressa che Kira aveva un tumore alla mammella, diagnosticato dalla nostra veterinaria, che ci aveva sconsigliato l’operazione. Nessuna massa all’addome era precedente in Kira. La situazione era urgente, ho chiesto aiuto, ho ribadito la volontà di pagare a rate, mi è stata negata. Mia sorella ha chiesto aiuto sui social per pagare a rate, ma non ha chiesto di avere l’intervento gratis. Quando la soluzione è arrivata, per Kira è stato troppo tardi. A questo punto chiedo che vengano acquisite le immagini per ripristinare la verità».

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