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Spaccio a Ballarò, la droga acquistata a credito o con ricariche Postepay

Spaccio di droga a Ballarò, a Palermo

Droga acquistata «a credito» o attraverso le ricariche di carte prepagate. Lo spaccio degli stupefacenti tra i vicoli di Ballarò a Palermo seguiva le tecniche del commercio. Cortesie ai clienti abituali, versamenti su carte Postepay.

Le indagini che ieri hanno portato all'arresto di nove persone in un blitz dei carabinieri hanno messo in luce le dinamiche con cui nel quartiere popolare veniva venduta la droga. Ogni tipo di droga e a quasi tutte le ore del giorno. Le cessioni di crack, in particolare, ma anche di marijuana, hashish e cocaina avvenivano con cautela, nei luoghi più nascosti, sotto i tendoni dei pub o le tettoie degli esercizi commerciali, ma il consumo degli stupefacenti era alla luce del sole anche seduti ai tavolini dei molti locali, tanto che nelle carte dell'inchiesta la zona viene definita una «piccola Amsterdam».

Ballarò, la droga e i clienti abituali

Nel cuore di Ballarò si vendeva soprattutto crack, ma non mancavano hashish, cocaina, marijuana e il suboxone, un farmaco utilizzato per combattere la dipendenza da eroina. Fra i clienti abituali molti studenti minorenni, alcuni con meno di 14 anni e una mamma che ha nascosto il crack nel passeggino accanto al figlio.

I metodi di pagamento prevedevano anche l'acquisto a credito, ma solo per i clienti più «affezionati» che solo in un secondo momento davano al pusher quanto dovuto. Ma a Ballarò aveva preso piede anche la ricarica su carta Postepay, come si evince dalle intercettazioni. In una conversazione tra Francesco Paolo La Barbera (22 anni) e Manuele Picciotto (20 anni), entrambi arrestati nel blitz di ieri e posti ai domiciliari, il primo dice al secondo: «...ci vuoi  chiedere a tuo  padre se ha una Postepay vuota?». «Postepay?», risponde Picciotto. «I soldi ce  li possiamo  tirare», spiega La Barbera. Che poi aggiunge: «Gli devo caricare 150 euro».

In un'altra conversazione con Salvatore Mazzanares (22 anni), finito in carcere, La Barbera gli chiede: «Ne hai Postepay? Oramai è tardi... mi serviva la Postepay». L'altro sorride: "Postepay? .... se... vedi  se hai  il reddito di cittadinanza e me lo presti». Ma La Barbera insiste: «Davvero ... vita...  mi dovevano "caricare'' 150 euro».

Droga, a Ballarò una piazza di spaccio

Il gruppo di pusher operava nella zona compresa fra via Nunzio Nasi, piazzetta Lucrezia Brunaccini e via Mongitore. La «piazza di spaccio» apriva ogni giorno alle 13 circa e i pusher sfruttavano al massimo il resto della giornata fino a notte fonda. Durante le ore di attività, la zona era sempre presidiata da spacciatori che si alternavano, anche se non c'era una vera e propria turnazione. Tutto era tenuto sotto controllo grazie alla presenza di vedette in tutte le vie d'accesso che puntualmente avvisavano dell'arrivo delle forze dell'ordine.

Droga a Ballarò, i tentativi di sfuggire ai controlli

I pusher erano prudenti e studiavano le misure per limitare i rischi di essere scoperti. Come si legge nelle carte dell'inchiesta, nella «piazza di spaccio» veniva conservato un numero esiguo di dosi. Nella maggior parte dei casi, dunque, lo spacciatore contrattava con l'acquirente c subito dopo si recava a prelevare lo stupefacente nei posti di deposito, in genere abitazioni o magazzini distanti dal luogo dell'incontro.

Ma non solo, spesso i pusher che spacciavano il crack nascondevano in bocca le dosi e in certi casi le ingoiavano per sfuggire ai controlli delle forze dell'ordine, un'operazione agevolata dal tipo di confezionamento visto che venivano utilizzati involucri di plastica chiusi a caldo e di piccole dimensioni. Le dosi di marijuana o hashish, invece, venivano nascoste all'interno degli slip prima della fuga alla vista delle forze dell'ordine.

Per cautela le cessioni di droga avvenivano sotto i tendoni dei pub e sotto le tettoie degli esercizi commerciali della zona, spesso gli spacciatori incontravano gli acquirenti nei vicoletti o ancora confondendosi tra la gente evitando di restare fermi nella stessa posizione per molto tempo.

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