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Spacciatori a Marsala, il ruolo dei due palermitani nell'organizzazione

Se Arianna Torre era il deus ex machina dello spaccio a Marsala, degli approvvigionamenti di droga in città si occupavano i palermitani Giuseppe Caruso e Antonino La Mattina, finiti ieri in carcere assieme ad altri dieci indagati, su ordine del Gip di Marsala, che ha accolto la richiesta presentata dalla Procura diretta da Fernando Asaro. «Giuseppe Caruso – scrive il Gip - è colui che a Palermo procura le sostanze stupefacenti all’ingrosso e le cede a Torre e Parrinello con la collaborazione di La Mattina che le trasporta a Marsala».

I corrieri viaggiavano sui bus di linea. La Mattina si occupava anche della riscossione, per conto di Caruso, delle somme dovute da Torre e Parrinello. Ma fra Torre e Caruso ci sarebbe stata una conoscenza decennale. I carabinieri della compagnia di Marsala hanno scoperto che i due indagati gestivano lo spaccio insieme, quanto meno tra novembre 2021 e marzo 2022. L’acquisto all’ingrosso, il trasporto e la cessione finale al dettaglio hanno consentito lo smercio sulla piazza di Sappusi a Marsala, di una ingente quantità di droga: non solo eroina, ma anche crack e cocaina. Questo si evince tra gli appunti nella disponibilità di Arianna Torre, dove sono annotati in dettaglio contabilità delle vendite, nomi degli acquirenti, importi e quantitativi di droga, la tipologia della sostanza smerciata, utilizzando le sigle «K», «C» e «R». Una vera imprenditrice del settore, Arianna Torre, meticolosa nell’approvvigionamento della merce. La stessa si preoccupa di modificare la quantità di droga nei fine settimana o durante le feste prediligendo le droghe di consumo abituale.

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