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I volantini diffamatori in via Sammartino, a Palermo indagine per stalking

Sportello dei carabinieri per i reati di stalking
I carabinieri hanno avviato un'indagine per diffamazione, ma anche per stalking, dopo la vicenda dei volantini trovati in via Sammartino, a Palermo, che ritraggono una donna, l'ex marito e quindici uomini, tra cui politici, avvocati e calciatori.  Una storia di ipotetici tradimenti in cui sono coinvolti ben 17 nuclei familiari. «Smettetela di giudicare, di diffondere, di commentare a vanvera. Noi siamo distrutti e tanta gente coinvolta è sconvolta. Vi denuncio tutti, chi ha fatto questo dovrà pagare, anche con la coscienza di figli e famiglie distrutte. Basta vi prego, basta».
A scrivere questo accorato appello, sul suo profilo social, è l'attuale compagna dell'ex marito della malcapitata, protagonista del manifesto e dipinta come una mangiatrice di uomini. Da qualche giorno l'uomo è sulla bocca di tutti. "La calunnia è un venticello" cantava Don Basilio ne "Il barbiere di Siviglia", la celebre opera di Rossini. Ed è probabilmente su questa storica verità che si è basato il piano del diabolico ignoto che sabato scorso ha attaccato sui muri di via Sammartino un manifesto a colori, in formato A4, in cui ha inserito la foto di una donna, del suo ex marito e dei suoi "presunti" 15 flirt. Nella parte superiore del foglio, a lettere cubitali, la scritta "tutti gli amanti della mia ex moglie", con tanto di date in cui sarebbero avvenuti gli ipotetici tradimenti.
L'autore o l'autrice del folle gesto, ci aveva già provato nei giorni precedenti a diffondere quei manifesti, disseminandoli nei pressi del Tc2 a San Lorenzo. Ma il suo tentativo era andato a vuoto. Lo stesso volantino affisso qualche giorno fa in via Sammartino, era già stato recapitato all’avvocato della donna nel 2020. L’ex marito ha detto ai carabinieri che è estraneo alla diffusione del volantino e attraverso il suo avvocato ha presentato una denuncia contro ignoti. Stavolta, invece, lo stalker ha centrato nel segno. E nell'era del web, si sa, è molto più facile che una calunnia possa creare danni irreparabili. Lo sa bene la nuova compagna di colui che per gran parte dell'opinione pubblica, senza possibilità di smentita, era stato etichettato per forza come l'autore di quell'ignobile gesto. Tramite i suoi canali social la donna, che è tra l'altro un avvocato, adesso minaccia querele nei confronti di chi ha dato questa "verità" per assodata.
Una denuncia è già stata fatta. Come anticipato, sabato sera, dopo il fattaccio, l'ex marito e la sua ex moglie hanno sporto denuncia verso ignoti. Con la signora apparsa nell'ingiurioso manifesto, l'uomo ha in comune due figli. Lei stessa non crede che possa essere stato il precedente marito, così come ha dichiarato ai carabinieri e stamani in un'intervista nell'edizione cartacea del Giornale di Sicilia. La donna è tra l'altro vittima da un po' di tempo di atti intimidatori. Nel giro di sei mesi  ha ricevuto sul cellulare numerosi messaggi di minacce e sono state date alle fiamme tre auto di sua proprietà. È molto verosimile che la mano che ha dato fuoco alle vetture sia la stessa che ha riempito di malvagità quel foglio. Adesso entrambi gli ex coniugi si preoccupano moltissimo per i loro ragazzi, vittime indirette di una vigliaccata che ha colpito 17 famiglie, visto che bisogna mettere nel conto i 15 "ipotetici amanti" e i loro cari, tra cui ex calciatori del Palermo, politici, avvocati e altre persone abbastanza note in città, che sono stati tirati dentro questo incontrollabile guazzabuglio.
"Grazie a tutti gli amici che da ieri ci scrivono e ci chiamano per manifestare la loro solidarietà per questa orribile situazione che ci vede coinvolti e travolti ma soprattutto sconvolti - scrive l'ex marito -. C’è pura cattiveria dietro un gesto del genere, imperdonabile. Ragazzini ancora minori - prosegue nel suo post su facebook - che non riescono a farsene una ragione del perché di così tanta malvagità, che cercano di gestire la propria rabbia, il proprio disprezzo e non hanno ancora la maturità per poter affrontare un evento per loro catastrofico troppo distante e diverso dai loro problemi quotidiani. Amici, parenti, conoscenti, colleghi, clienti - conclude l'uomo - tutti addolorati, disgustati ma fermamente certi che mai e poi mai io possa essere l’autore di un’azione del genere".

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