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Palermo, rabbia e dolore per la morte di Giuseppe Rizzo: «Giustizia sarà fatta»

Giuseppe Rizzo
Una persona amata, un gran lavoratore, con tante passioni e voglia di vivere. La colazione con gli amici, le partite di calcetto. Giuseppe Rizzo, 50 anni, l'uomo morto lunedì mattina in un drammatico incidente stradale sulla Palermo-Mazara, all'altezza di Leroy Merlin. Una tragedia inspiegabile: Rizzo si era fermato in corsia di emergenza con la sua Fiat 600, quando è stato centrato e trascinato via da un camion.
L'autista del mezzo pesante è ora indagato per omicidio stradale. I funerali di Rizzo si sono svolti questa mattina in via Savagnone 13. L'uomo lavorava in un centro commerciale in via Ugo La Malfa, e al momento della tragedia si stava giusto recando a lavoro: era uscito dallo svincolo di Tommaso Natale.
"Un passare il tempo, tra aperitivi, pranzi, la colazione al bar. Io dicevo sempre a mio zio che secondo me c’era un legame di sangue tra me e lui, perché avevamo così tante passioni in comune, tante cose che ci rendevano simili - scrive una delle nipoti, Roberta Messina . Era suo solito presentarsi con un mazzo di fiori per ogni mio compleanno, o semplicemente con un fiore per dirmi che mi aveva pensato! Era così devoto alla famiglia, al lavoro, ma sopratutto a noi nipoti! Anche quando non ero vestita bene o truccata, per lui ero la ragazza più bella del mondo, ogni suo momento della giornata lo passava a parlare di noi! Gli renderemo giustizia questa è la promessa, mio zio Giuseppe avrà fatta giustizia! Niente potrà portarlo qui in mezzo a noi, nessun prezzo da pagare, potrà ridarci la gioia immensa di stare insieme, ma giustizia sarà fatta! Non ci posso ancora credere, vorrei che questo fosse solo un incubo!"
"Da oggi tante cose non saranno più le stesse, come la cotoletta fritta della sorella Rizzo con patatine, la colazione nel suo amato bar Cheri e persino le partite del Palermo. Niente sarà lo stesso perché lui non ci sarà più - scrive Giada Buscemi -. Oggi gli angeli fanno festa in cielo, un’anima buona ha raggiunto la presenza di Dio. Lo zio Peppe era anche questo…un uomo di fede, non c’era giorno in cui non parlava di Dio, delle meraviglie che Dio faceva nella sua vita e tanti siamo testimoni di questo. Per questo incito tutti quelli che hanno ricevuto la sua testimonianza a farne buon uso e non lasciare che il seme sparso muoia. Coltivatelo".

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