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Nasce il Parco urbano a San Giuseppe Jato per non dimenticare il piccolo Di Matteo

Al centro Nicola Di Matteo, fratello di Giuseppe alla cerimonia di oggi

Intitolato a Giuseppe Di Matteo il parco urbano San Giuseppe Jato. Il primo parco su terreni confiscati alla criminalità organizzata ed è stato intitolato appunto al piccolo rapito e ucciso dalla mafia nel 1996. L’intitolazione è avvenuta oggi nel giorno dell’anniversario del delitto.
Il progetto è stato voluto dalle commissarie dell’amministrazione comunale Esther Mammano, Federica Nicolosi e Susanna Conte, ha previsto la riqualificazione dell’area sequestrata grazie a fondi del ministero dell’Interno, nonché l’arricchimento naturalistico del terreno con 260 piante, alberi e arbusti di diverse specie, tutte tipiche della zona, a tutela della biodiversità, messe a dimora grazie alle donazioni e all’impegno di un gruppo di imprese, facenti parte della rete #GreenHeroes.
Filo conduttore della cerimonia commemorativa è stata la partecipazione attiva dei ragazzi del paese. All’inaugurazione ha preso parte il prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta, i commissari prefettizi e il sindaco di Altofonte Angela De Luca.
L’11 gennaio del 1996, nelle campagne di contrada Giambascio, la mafia uccise il piccolo Giuseppe Di Matteo. La vittima non aveva ancora compiuto 15 anni quando venne strangolato con una corda da Vincenzo Chiodo e sciolto nell'acido su ordine di Giovanni Brusca. L’allora capomafia jatino che il 23 novembre del '93 lo aveva fatto rapire. L’obiettivo era spingere il padre, Santino Di Matteo di Altofonte, a ritrattare le informazioni sulla strage di Capaci.

La foto è di Leandro Salvia

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