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La morte di Giuseppe Provenzano, il professore che lottava contro la sete dei poveri

Giuseppe Provenzano

Se ne va un professore buono, un uomo che all’attività didattica aveva affiancato un lavoro costante a favore dei Paesi del Terzo Mondo, in Africa in particolare. Progetti portati avanti fino a ieri da Giuseppe Provenzano, 58 anni, docente universitario originario di Partinico: è morto in un incidente stradale avvenuto all’alba di ieri in Egitto, dove si trovava con altri colleghi dell’Università per una collaborazione scientifica che lo vedeva impegnato in un progetto di ricerca. Uno dei tanti condotti in luoghi assetati, per cercare di portare l’acqua dove non c’è.

Secondo quanto si è appreso dalle autorità egiziane, Provenzano si trovava all’interno di un bus in transito sulla strada che collega Assuan ad Abu Simbel: era diretto all’aeroporto, dove ad attenderlo c’era un volo che lo avrebbe dovuto riportare in Italia e poi in città. Ma purtroppo per lui il destino gli ha riservato un finale tragico. Il bus si è scontrato frontalmente, per cause ancora in via di accertamento, con un camion. Nello scontro ha perso la vita anche un cittadino cinese di 27 anni, altri 5 i feriti, tra cui un italiano.

Provenzano era ordinario del settore scientifico disciplinare Agr/08 di Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali. Laureato in Ingegneria civile idraulica nel 1989, dopo avere conseguito il titolo di dottore di ricerca in Idronomia, nel ‘95 era entrato a far parte dei ruoli accademici. Aveva poi fatto parte del collegio dei docenti dei dottorati di ricerca del dipartimento Saaf-Scienze agrarie, alimentari e forestali ed era stato incluso tra gli esperti dell’Unione europea per la valutazione di progetti di ricerca. Per molti anni era stato nella commissione Cori dell’Università, organismo che finanzia progetti di collaborazione internazionale con atenei e istituti di ricerca e alta formazione stranieri. Nella sua attività di ricerca Provenzano aveva fornito contributi di riconosciuto rilievo internazionale, soprattutto nell’ambito della gestione delle risorse idriche in agricoltura. La sua famiglia si è trasferita da poco a Terrasini. Non si conoscono i tempi per il rimpatrio della salma.

«Oltre che per la sua levatura scientifica e per la straordinaria dedizione all’attività didattica - scrive in una nota l’Università - il professore Provenzano si è sempre distinto per le sue doti umane, testimoniate anche da una particolare attenzione allo sviluppo di alcuni Paesi dell’Africa quali il Burundi. Cordoglio è stato espresso anche dal sindaco Roberto Lagalla, che è stato rettore dell’Università. E i suoi studenti postano ricordi: «Bellissime le esperienze che ci hai fatto fare». «Competenza, serietà e immensa dedizione, passione e abnegazione verso la scienza che ha trasmesso a ogni studente».

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