L’inchiesta dei carabinieri che oggi ha disarticolato i vertici del clan mafioso di Misilmeri ha scoperto numerose estorsioni. Sotto il ricatto del racket erano finite le imprese edili e il settore della grande distribuzione alimentare.
I nuovi boss della famiglia, arrestati questa notte nell’operazione Fenice, avevano nel mirino, fra gli altri, un impresario del settore edile impegnato nella realizzazione di un grosso impianto di rifornimento di carburanti, il titolare di una società del settore della grande distribuzione alimentare, proprietario di diversi supermercati e un imprenditore alimentare, proprietario di un’azienda avicola del territorio. In questi tre casi gli inquirenti hanno documentato le numerose estorsioni. Dall'inchiesta emergono anche casi di pizza in altri settori, come il trasporto di malati e i servizi funebri.
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