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Bambini intossicati dalla droga a Palermo, Requirez: «Più casi ma anche più controlli, nessun allarme»

"Il fenomeno va seguito con interesse da più punti di vista, non solo sanitario, e bene ha fatto la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo ad elevare la soglia di attenzione circa l’incremento della casistica di intossicazione da stupefacenti registrata in questi ultimi mesi. Bisogna distinguere però dati sotto un diverso profilo. Quello clinico è di certo il più preoccupante: che nell’ultimo anno solare giungano al pronto soccorso del P.O. Pediatrico di Palermo dodici bimbi positivi all’assunzione passiva di droghe per come rivelata dagli esami è un campanello d’allarme da tenere in considerazione prioritaria perché il dato atteso in questa fascia di età è zero".

A parlare è Salvatore Requirez, direttore sanitario dell'ospedale Civico, azienda che comprende anche il "Di Cristina", che commenta l'ennesimo ricovero nella struttura di un piccolo, in questi caso di soli 14 mesi, per intossicazione di hashish, avvenuto nei giorni scorsi.

Il bimbo è stato trasferito, con elisoccorso del 118, da Lampedusa a Palermo,  dove è stato ricoverato in Terapia intensiva per monitorare possibili danni cerebrali. La procura per i minorenni, diretta da Claudia Caramanna, ha affidato il bambino al direttore sanitario del Di Cristina. Momentaneamente sospesa la potestà genitoriale.

"Per parlare di vera e propria emergenza, in termini corretti, bisogna analizzare più aspetti. L’ARNAS Civico ha ascritto ad esami di routine (cioè per tutti gli accessi) gli accertamenti tossicologici di primo livello (screening) relativi alla presenza nelle urine di metaboliti dei principali stupefacenti o similari (anfetamine, benzodiazepine, cannabinoidi, cocaina, ecstasy, metadone e oppiacei) - continua Requirez -. Questo ha portato al naturale incremento della casistica positiva in quanto filtrata a tappeto contrariamente a quanto si faceva prima quando a guidare gli esami specifici erano sintomi e segni clinici dei piccoli giunti al pronto soccorso. Questo registra in un anno solare circa 25 mila accessi. La popolazione pediatrica (0/14 anni) presente nell’area urbana di Palermo si aggira in circa 90mila unità .

"Sarebbe interessante sotto il profilo statistico ed epidemiologico poter avere a disposizione i dati relativi all’incidenza del fenomeno in altre grandi città italiane, specie quelle che, come la nostra, ospitano quartieri dove è più facile rilevare aree di degrado sociale. Resta la necessità, intanto, di intervenire prontamente sul contenimento del fenomeno e sulla sua drastica riduzione, a livello multi istituzionale, mettendo in campo le più appropriate figure che nel nostro territorio operano ad un ottimo livello professionale", conclude Requirez.

 

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