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Palermo, l’addio struggente a Fabrizio Manno: fu il primo re degli influencer

È morto per le conseguenze di un incidente stradale. Fu non solo protagonista della movida, creò con la famiglia il marchio Acquabaida

Fabrizio Manno

Un ultimo saluto che si è trasformato in una celebrazione piena di affetto, ricordi e nostalgia, dei bei tempi che furono, ma soprattutto è diventato un racconto di una vita vissuta circondato dagli affetti e dagli amici. Quegli stessi amici, tantissimi, che ieri nella chiesa di Sant’Eugenio Papa hanno partecipato ai funerali di Fabrizio Manno, 57 anni, il motociclista morto una settimana dopo un terribile incidente stradale in viale Regione Siciliana, all’altezza di Leroy Merlin. Non è voluto mancare nessuno, nonostante il caldo, le feste, le ferie: erano tutti lì per ricordare Fabrizio. Era un imprenditore che negli anni ‘80 e ‘90 era stato un grande protagonista dell’allora movida cittadina. Se vedevi una bandana, un paio di occhiali da sole (indossati anche di notte), era lui. Un vero influencer, quando nemmeno si sapeva cosa fosse, un influencer.

Per questo Fabrizio, che era un imprenditore idrico che forniva acqua a ditte private, assieme al fratello Salvo (con la sua famiglia era stato proprietario del marchio Acquabaida), aveva in un certo senso attraversato le generazioni. Gli amici di una vita lo ricordano come una persone estremamente socievole e dinamica, con la grande passione per lo sport e per le moto, ma ieri in chiesa c’erano anche tantissimi giovani che avevano avuto a che fare con lui e che si ricordano di un uomo vitale ed estremamente generoso. La sua più grande passione, però, era la figlia, Cristina, che lo ha salutato con un toccante discorso in chiesa, ricordando il carattere del padre: un guerriero, un «corna dure», come ha detto la ragazza. Un padre esemplare e amorevole, dicono gli amici, che tra le lacrime hanno ripensato anche alle grigliate tutti insieme, con Fabrizio che stava a cuocere la carne per ore, sempre con l’immancabile bandana e a torso nudo. «Era impossibile entrare in un bar quando c’era lui e pagare, era generosissimo», ricorda un amico.

Il giorno dell’incidente era partito dalla sua villa di Punta Raisi per andare a lavoro a Baida. Il fatto ha colto tutti di sorpresa, soprattutto perché Fabrizio era un motociclista provetto: uno schianto sul quale ci sono ancora indagini in corso, che dovranno fare luce sulla tragedia. A ricordarlo, in un post su Facebook, anche un’amica personale dello sfortunato imprenditore, Patrizia Di Dio, vicepresidente nazionale di Confcommercio-Imprese e presidente di Confcommercio in città: «Ciao Fabrizio. Abbiamo condiviso anni di amicizia, di spensieratezza ed euforia giovanile, abbiamo condiviso viaggi con le nostre figlie e vita familiare, insieme alla mia amica Sabrina per tanti anni sempre insieme - scrive -. Non potevamo aspettarci uno strappo così doloroso e certamente non poteva aspettarselo Cristina, a cui la vita ha tolto un padre che adorava e da cui era adorata sopra ogni cosa. Addio guerriero! Rimarrà il ricordo di una persona a cui volevamo bene, con una corteccia da guerriero che nascondeva però la dolcezza e la generosità del vero Fabrizio. Dolore e rabbia per questa fine. Ciao Fabri, che la terra ti sia lieve».

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