L’inchiesta è quella dei presunti concorsi truccati al Policlinico in cui i posti di professore universitario e di ricercatori sarebbero stati decisi a tavolino: i pubblici ministeri Andrea Fusco e Luisa Bettiol, hanno firmato lo scorso 29 luglio la richiesta di rinvio a giudizio per 16 dei 21 indagati, tra loro il professor Gaspare Gulotta e il collega Mario Adelfio Latteri accusati di avere manovrato appunto le nomine al Dipartimento delle discipline Chirurgiche, Oncologiche e Stomatologiche dell'università palermitana e anche la figlia di Gulotta, Eliana, chirurgo plastico all’ospedale Civico, che il padre avrebbe favorito anche con certificazioni fasulle per rovinare l’ex genero Giovanni Zabbia, accusato di lesioni gravi nei confronti della ex moglie.
L’udienza davanti al Gip Giuliano Castiglia è stata fissata per il prossimo 13 settembre: a rischiare di andare a processo sono Gulotta, la figlia Eliana e Latteri ma anche i componenti delle commissioni esaminatrici dei candidati al concorso in Chirurgia, il romano Roberto Coppola, il catanese Giuseppe Maria Antonio Navarra, il napoletano Ludovico Docimo e il calabrese Vittorio Altomare, nonché i candidati che sarebbero stati i destinatari dei favori (Antonino Agrusa e Giuseppe Salamone), e i docenti universitari Ignazio Lo Monte e Giuseppina Campisi che avrebbero preparato i bandi riveduti e corretti.
La richiesta di rinvio a giudizio è scattata pure per il medico del Policlinico, Giuseppe Di Buono, che avrebbe documentato la falsa presenza di Gulotta in sala operatoria; per Fiorella Sardo, medico del pronto soccorso del Policlinico, che avrebbe rilasciato falsi certificati alla figlia di Gulotta; per il medico di famiglia Maria Letizia La Rocca, anche lei accusata di aver prodotto una falsa certificazione per Eliana Gulotta e per il fratello Leonardo, specializzando a Messina la cui posizione però è stata stralciata e per due agenti della Dia, Gaspare Cusumano e Salvatore Bosco, che avrebbero aiutato il professore Gulotta ad ottenere informazioni riservate sull’ex genero che la figlia Eliana avrebbe denunciato per i maltrattamenti mai avvenuti.
Si profila invece la richiesta di archiviazione per cinque indagati, la cui posizione è stata stralciata: si tratta dei medici del PoliclinicoGiovanni Guercio, Gianfranco Cocorullo e Gregorio Scerrino, gli ultimi due difesi dall’avvocato Giuseppe Geraci, del professore Vito D’Andrea e di Alessandra Lo Iacono.
Dalle carte dell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, emergerebbe che il professor Gulotta, nel frattempo andato in pensione, e il collega Latteri, che era subentrato nello stesso reparto, si sarebbero spartiti, in un sistema di alternanza, i posti a disposizione al Policlinico rispettando un «turno» nell'acquisizione dei raccomandati: «Una volta piazzi il tuo, una volta il mio...». E così sarebbe avvenuto fino a quando la denuncia di un medico ha fatto partire l'indagine «Università Allegra» dei carabinieri dei Nas, che hanno piazzato cimici e avviato le intercettazioni telefoniche da luglio 2019 a gennaio del 2020 scoperchiando una serie di «malaffari» all’interno della struttura ospedaliera e anche il dossier costruito contro il genero di Gulotta, che aveva avuto la colpa di divorziare dalla figlia.
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