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Incidenti in mare, le regole della Capitaneria di Palermo per navigare in sicurezza

Negli ultimi giorni si sono verificati molti incidenti, nel golfo di Mondello e non solo, tra varie imbarcazioni. Spesso, infatti, le regole del mare non vengono rispettate del tutto e prova ne sono le tante lamentele di proprietari di gommoni e barche che o rimangono coinvolti negli incidenti o assistono a manovre più o meno spericolate, a volte dettate anche dalla poca esperienza di alcuni diportisti.

Con l’ausilio della Capitaneria di porto di Palermo, vediamo quali possono essere alcune regole che, se seguite, possono portare ad una tranquilla navigazione e conseguente giornata in barca, all’insegna del solo relax e divertimento.

Infatti, ci sono alcune norme generali ma fondamentali che chi conduce una barca deve tenere sempre a mente, visto che è l’unico responsabile a bordo circa la sicurezza e l’integrità del mezzo e delle vite umane che trasporta.

Tra le prime cose da fare, certamente, bisognerebbe consultare sempre le condizioni meteo prima di salpare, sia della zona di partenza che del tratto di mare interessato durante la navigazione verso la meta, nonché del porto di destinazione. Intraprendere la navigazione dal porto senza aver consultato il bollettino meteo può significare salpare col sole e il mare tranquillo e farsi sorprendere da un temporale estivo o, ancor peggio, dal mare grosso, mettendo a dura prova la sicurezza della nostra barca e delle persone a bordo.

Inoltre, sarebbe utile consultare le ordinanze marittime locali emanate dalla Capitaneria di porto/Ufficio Circondariale Marittimo di giurisdizione, in particolare le ordinanze che regolamentano l’ingresso/uscita dai porti (si ricorda che tra due unità una in ingresso ed una in uscita, ha sempre la precedenza quella che manovra per uscire dal porto),  l’ordinanza di sicurezza balneare che disciplina tutti gli sport acquatici, le zone di mare riservate alla balneazione ovvero la distanza minima a cui si può navigare dalla costa (generalmente 300 mt dalle spiagge e 100 dalle coste rocciose frequentate da bagnanti). O ancora eventuali ordinanze relative ad aree marine protette per evitare, ad esempio, di dare fonda all’ancora in una zona vietata (es. Area Marina Protetta di Capo Gallo- Isola delle Femmine).

Bisogna però ricordare che le ordinanze marittime possono variare da zona a zona in funzione delle peculiari esigenze di quel tratto di costa quindi sempre bene informarsi con l’ufficio marittimo più vicino o consultarne il sito on-line dove sono pubblicate tutte le principali ordinanze in vigore.

Anche il controllo dell’imbarcazione rappresenta un importantissimo passaggio. Infatti, bisognerebbe sempre controllare l’efficienza della barca per evitare possibili avarie in mare, dal motore alle prese a mare che spesso sono causa di affondamento, al corretto funzionamento di apparecchiature elettroniche come GPS, VHF, Ecoscandaglio o magari il Radar, d’ausilio per la navigazione.

Durante la navigazione, poi, è necessario svolgere un servizio di vedetta continuo. Soprattutto se effettuata in prossimità della costa  e/o in zone di maggiore densità di traffico navale, scrutando più a distanza dalla nostra prua la superficie dell’acqua per evitare di investire eventuali bagnanti fuoriusciti inconsciamente dalla zona di balneazione, o per evitare di travolgere eventuali subacquei (che dovrebbero comunque da parte loro segnalarsi adeguatamente con pallone galleggiante di colore rosso).
A tal proposito, è bene ricordare che per la navigazione vicino la costa, a tutela dei bagnanti e dei sub, se si naviga a distanza entro 500 metri da coste rocciose e 1000 metri da spiagge, la velocità non deve superare i 10 nodi con scafo dislocante - per i più tecnici, non in planata.

Infine, avvisare qualcuno a terra circa i nostri spostamenti in mare può risultare di fondamentale importanza. In caso di navigazione con cattivo tempo, invece, è bene fare indossare a tutto l’equipaggio le cinture di salvataggio, limitare la presenza in coperta al personale addetto alle manovre e dare la propria posizione nonché la destinazione alla Guardia Costiera contattandola sul canale 16 del VHF o telefonicamente al n° 1530, il numero per le emergenze in mare.

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