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Maria Falcone: «Giovanni mi disse che bisognava salvare la democrazia»

Maria Falcone a Torino a una manifestazione dell'anno scorso: piantato un albero per ricordare le vittime della mafia nella scuola Cottolengo (foto di Tino Romano /Ansa)

«Non ricordate soltanto l’uccisione e la morte ma approfondite lo studio su chi era Giovanni Falcone. Non era soltanto un magistrato antimafia, era un uomo che amava le istituzioni democratiche del nostro Paese». È l'appello di Maria Falcone, sorella del magistrato assassinato dalla mafia 30 anni fa, agli studenti presenti all’Arena Bookstock del Salone del Libro. «L'ultima volta che ho visto Giovanni, mi disse che bisognava fare presto per salvare la democrazia nel nostro Paese - ricorda - In questo anniversario dalla strage di Capaci ho avuto la percezione che, dopo tanti anni di progetti nelle scuole, si ha la conoscenza del fenomeno mafia anche fuori dal Meridione. Sud più estremo e Nord più estremo si sono uniti nella lotta alla mafia e questo è per me il regalo più grande nel 30esimo anniversario dalla morte di Giovanni». «Giovanni non voleva essere un eroe, voleva essere soltanto un bravo magistrato», dice ancora Maria Falcone, auspicando «qualche aggiustamento» alla legge sui beni confiscati alla criminalità organizzata, perché la burocrazia «a volte non va per il verso il giusto».

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