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Il Tar gli assegna più punti per la laurea, palermitano vince il concorso al tribunale

L'avvocato Salvatore Bidera Miceli

Alla fine l'ha spuntata, risultando vincitore del concorso per addetto all’Ufficio per il processo. La vicenda è quella di un giovane palermitano, laureato in giurisprudenza con il cosiddetto vecchio ordinamento, che si era visto scavalcare in graduatoria da colleghi che avevano conseguito prima il titolo triennale e successivamente quello specialistico.

La commissione esaminatrice, dunque, non aveva valutato la laurea magistrale di cinque anni alla stregua del titolo 3 più 2. Una tesi contestata dall'avvocato Salvatore Bidera Miceli, legale del palermitano che aveva sostenuto il concorso.

Il ricorso contro il ministero della giustizia è stato presentato al Tar del Lazio, competente per la questione. La Camera di consiglio romana ha quindi accolto le ragioni, pronunciandosi in modo diametralmente opposto all'orientamento reso dallo stesso Tribunale amministrativo fino al mese scorso, quando aveva rigettato ricorsi simili.

Il Tar del Lazio ha quindi ammesso che “è stato riconosciuto un punteggio sottodimensionato rispetto a quello alla medesima effettivamente spettante” e ha riconosciuto gli ulteriori punti al ricorrente che sono decisivi ai fini dell’assunzione, obbligando le amministrazioni pubbliche ad annullare la graduatoria, provvedendo al riesame del ricorrente e conseguentemente a rivedere la sua posizione per l’attribuzione dei punti aggiuntivi da effettuarsi entro il termine di 30 giorni.

"Alla luce della sentenza di accoglimento, si auspica l'imminente assunzione del giovane collega nei ruoli dell'amministrazione del Ministero della giustizia, onde evitare un successivo giudizio di ottemperanza per stabilire l'esatta posizione in graduatoria del ricorrente", scrive Bidera Miceli.

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