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Archiviata l'inchiesta per truffa e infiltrazioni mafiose sul trasporto dei dializzati a Palermo

Il gip Filippo Serio del tribunale di Palermo ha accolto la richiesta della procura e ha archiviato l’inchiesta nata dalla operazione «Bloody Mary» sul servizio di trasporti emodializzati gestito da alcune associazioni Onlus. Molti dei 24 indagati nelle indagini avevano chiarito la loro posizione durante gli interrogatori di garanzia. Le ipotesi di truffa e i sospetti di infiltrazioni mafiose non hanno retto. Nel 2020 ci furono arresti e sequestri. Alla fine la stessa procura ha chiesto l’archiviazione.

Secondo l’accusa iniziale tre onlus Avel, San Giuseppe e Confraternita di Misericordia Palermo avrebbero gonfiato le cifre richieste e dichiarato servizi mai resi. Un danno da 4 milioni per l’Asp. Inchiesta archiviata per Pietro Corrao, Antonino Spadaro, Saverio Marchese, Beniamino Cusimano, Salvatore Scavone, Pietro Lo Iacono, Carmelo Lo Iacono, 46 anni, Carmelo Lo Iacono, 57 anni, Fabio La Mantia, Francesco Raspanti, Concetta Teresi, Marilena Scalia, Gioacchino Di Minica, Giuseppe Di Minica, Luigi Di Salvo, Salvatore Pantò, Maria Foraci, Gennaro D’Errigo, Nicola Lusitano, Pietro Di Benedetto, Vito Vinciguerra, Gioacchino Chimenti, Deborah La Monica e Matteo Gnoffo. Gli indagati erano difesi, tra gli altri, dagli avvocati Giovanni Castronovo, Simona La Verde, Silvana Tortorici, Chiara Proietto, Luigi Miceli e Rachele Chiavetta.

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