
«È venuta meno, da cinque mesi ormai, la ragione ostativa della temporanea incompatibilità del regime carcerario» con la gravidanza. È una delle ragioni che hanno indotto il gup di Termini Imerese Valeria Gioeli ad aggravare la misura cautelare nei confronti di Loredana Graziano, condannata a 30 anni per avere ucciso col cianuro il marito, Sebastiano Rosella Musico. La donna aveva ottenuto i domiciliari perché incinta del nuovo compagno. Secondo il gup c’è il pericolo di reiterazione del reato. Dice il fratello della vittima, Domenico Rosella Musico, parte civile con gli avvocati Salvatore Sansone e Antonino Di Lisi: «Non ha portato con sé il bimbo in carcere. È una donna piena di disagio e contraddizioni».
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