Momenti di tensione e rissa la scorsa notte (domenica 13 febbraio) davanti alla discoteca Payone di via dei Nebrodi, a Palermo. Nel corso di una serata privata organizzata dal locale un gruppo numeroso di giovani voleva entrare, ma la sala era già piena, nei limiti di capienza imposti dalle norme anticovid, e il gestore e i buttafuori hanno fatto presente che non era possibile l’ingresso.
Momenti di tensione anche con le forze dell'ordine
I giovani si sono allora scagliati contro i buttafuori e hanno iniziato ad urlare e inveire. «Una situazione impossibile da gestire, tanto che abbiamo chiamato il numero unico di emergenza per chiedere aiuto alle forze dell’ordine - dice Dario Evola, titolare della discoteca -. Sono arrivate per prime le auto della guardia di finanza, che poco dopo hanno chiamato i rinforzi». In via dei Nebrodi sono così arrivati i carabinieri e gli agenti di polizia. Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, i giovani hanno continuato a creare disordine, sfidando e minacciando anche gli uomini in divisa. Fino all’una e mezza via dei Nebrodi è stata chiusa. La calma è arrivata solo quando tutti i presenti nel locale hanno potuto lasciare la sala.
L'amarezza dell'imprenditore
«Sono molto amareggiato - aggiunge Evola -. Da anni gestisco il locale e ho sempre lavorato con molto scrupolo. Siamo vittime in questa storia. Siamo stati chiusi per anni e adesso che possiamo ricominciare a lavorare, dobbiamo fare i conti con questa gioventù. Sono davvero preoccupato per il nostro futuro. Comprendo i miei colleghi che hanno deciso di restare chiusi. Con queste regole e con questi gruppi di bande aprire è davvero un azzardo».
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