La Procura di Palermo ha archiviato la tragica morte di Giovanni Caronna come un fatale incidente domestico. Dopo l’immediata restituzione della salma ai familiari, non si è nemmeno ritenuto necessario sottoporre a sequestro l’area dell’immobile di contrada Badia a Partinico, dove è avvenuto il terribile incidente. Per gli inquirenti oramai la vicenda è cristallizzata, non vi sono altre responsabilità.
Caronna, 39 anni di Borgetto, è morto a causa dell’allaccio abusivo alla rete elettrica della casa di sua proprietà in cui stava effettuando dei piccoli lavori edili. Ha toccato il filo a cui era collegata la casa ed è rimasto folgorato mentre stava utilizzando un flex. Un errore sommato all’imprudenza, un mix che purtroppo si è rivelato fatale per il trentanovenne.
Ieri pomeriggio in Chiesa Madre, a Borgetto, si sono tenuti i funerali officiati dal parroco Gioacchino Capizzi. Una chiesa assorta nell’assoluto e profondo silenzio nella preghiera, intervallato soltanto dal composto dolore della moglie, della madre e delle figlie della vittima colpite da questa grande sofferenza. «Era un grande lavoratore - ha detto padre Capizzi - ed era riconosciuto da tutti l’impegno e la grande dedizione che Giovanni aveva nei confronti della famiglia. Dinanzi a queste tragedie possiamo solo dire che alcune cose potrebbero essere evitate garantendo quella dovuta e necessaria dignità ad ogni lavoratore».
Il sindaco del paese, Luigi Garofalo, era molto legato da un’amicizia personale con la vittima e i suoi più stretti familiari. «Da medico di famiglia – sottolinea – ho seguito diversi componenti di questa famiglia e sono sinceramente molto scosso da quanto accaduto. Giovanni l’ho persino visto nascere e crescere. Sono vicino al dolore della moglie e di tutti coloro che erano legati a questo ragazzo».
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