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Chi era Leonardo Lauriano, l'anziano ucciso a Partinico: la chiave del giallo nelle telecamere

Lo conoscevano tutti come "Nardu". L'autotrasportatore, il taxista, un uomo che per anni aveva accompagnato chiunque in giro per Partinico, per tutta la zona, e non solo. Ovunque andava, lui ti "scarrozzava". Era rimasto l'ultimo di quella generazione, Leonardo Lauriano, trovato morto ieri sera a Partinico.

Ora il suo corpo è stato portato all'istituto di medicina legale del Policlinico per eseguire l'autopsia disposta dalla procura. Le indagini dei carabinieri della compagnia sono coordinate dal pm Renza Cescon. Oltre agli interrogatori sono in corso le ricerche delle immagini delle telecamere di sorveglianza: la via Marconi, che costeggia la piazzetta del Progresso, si trova in pieno centro. L'uomo non aveva figli, ma diversi nipoti, e viveva da anni con una sua coetanea che ha due figli. I parenti della vittima sono stati sentiti in caserma.

A raccontare un pezzo di storia di "Nardu", una Partinico che non c'è più, è Sergio Bonnì, un cultore della tradizione che sui social pubblica di veri e propri gioielli, foto che sembrano meravigliosi pezzi d'antiquariato da non perdere, storie che sono una gioia per il cuore di chi vuole scoprire e conoscere. Nella parte alta di Piazza Duomo, negli anni 70 e 80, sostavano le Mercedes, le Fiat 1300 e 1500, le Lancia Flavia e le Fiat 600 Multipla dei noleggiatori in attesa di clienti.  Nardu Lauriano, come detto, era l'ultimo in vita: "Mi ha accolto a casa sua, qualche tempo fa, ed era un fiume in piena. Mi ha raccontato quando le auto private nel partinicese si contavano sulle dita di una mano, quelle di Matteo Bertolino, di don Ciccio Passannanti, di Totò Bommarito, quella del notaio Gianì, la Fiat 509 Torpedo di don Peppino Scalia, la Lancia Aurelia del notaio Antonino Randisi, la Fiat 1100 del dottor Bonura. Per gli spostamenti ci si rivolgeva agli autonoleggiatori o, in alternativa, le persone utilizzavano gli autobus della ditta Salvatore Di Bari, oppure prendevano il treno per raggiungere Palermo".

Lauriano era anche un grande amante della campagna e degli animali: si possono trovare, sui gruppi sempre di Partinico, foto che lo ritraggano con i suoi adorati cani.

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