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Palermo, va in carcere il figlio del boss Lauricella: "Estorsione per conto di Miccoli"

L'uomo si è costituito a Voghera, deve scontare 7 anni

Mauro Lauricella e Fabrizio Miccoli

 Si è costituito nel carcere di Voghera (Pavia) Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa di Palermo chiamato lo Scintilluni: deve scontare 7 anni con l’accusa di avere commesso una estorsione aggravata il cui mandante sarebbe l’ex calciatore capitano del Palermo, Fabrizio Miccoli. La sentenza che riguarda Lauricella è stata resa definitiva ieri sera dalla Cassazione, che ha rigettato il suo ricorso, mentre Miccoli, processato a parte col rito abbreviato, è stato condannato anche in appello a 3 anni e 6 mesi: per lui l’udienza davanti alla Suprema Corte non è stata fissata ma a questo punto la probabilità che la condanna divenga definitiva pure anche nei suoi confronti è molto elevata. Lauricella, che alla presentazione in carcere era accompagnato dall’avvocato Giovanni Castronovo, si è sempre definito estraneo alla vicenda, legata a un debito che un imprenditore palermitano, Andrea Graffagnini, avrebbe avuto con un ex fisioterapista della società rosanero, Giorgio Gasparini.

Gasparini avrebbe chiesto aiuto a Miccoli per vedere se conosceva “qualcuno nel mondo delle discoteche” per recuperare un credito di 12 mila euro da Graffagnini, suo socio nella gestione del locale. Secondo l’accusa, sarebbero state usate violenza e minacce per recuperare quei soldi. Lauricella fu arrestato nell’aprile del 2015.

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