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Chiude definitivamente il Baretto di Mondello, da domani il chiosco torna all'Italo-belga

Dopo 63 anni chiude definitivamente il Baretto di Mondello. Non è stato trovato l’accordo tra la società Italo-Belga e la famiglia Schillaci, gestore storico del locale e così da domani la saracinesca del chiosco rimarrà abbassata.

Venerdì, infatti, avverrà l'immissione in possesso dopo mesi di polemiche e una lunga causa che ha sancito in tutti i gradi di giudizio che Vincenzo Schillaci deve abbandonare il locale con tutte le attrezzature e pagare anni di canoni di affitto arretrati (50 mila euro). L'Italo-Belga tornerà così in possesso del chiosco dove si trova il Baretto.

In un post su Instagram, la famiglia Schillaci, però, ha annunciato il prosieguo della sua attività altrove: "Ce ne andiamo con il cuore pesante perché il Baretto è stata la nostra casa, ma anche ricco di gioia perché tutto questo affetto non può che essere indice del fatto che qualcosa di buono in questi anni lo abbiamo fatto e costruito, non solo noi, ma noi e voi insieme. Non ci sono parole per ringraziarvi per tutto l'amore che ci avete dimostrato, sempre, ma soprattutto in questi ultimi mesi difficili. Non mettetevi però troppo comodi perché continuerete presto a mangiare il nostro gelato. Non è un addio ma un arrivederci".

Intanto, la società Italo-belga sta studiando un vasto piano di riqualificazione del lungomare e quasi certamente il chiosco rimarrà un punto di ristoro.

La vicenda, come ha più volte raccontato Gds online, inizia nel 2010 quando l'Italo-Belga non aveva rinnovato il contratto d'affitto a Schillaci, che però aveva deciso di rimanere senza pagare fino al 2015 e poi versando una somma al Comune che nel frattempo gli aveva dato una concessione. L'Italo-belga aveva avviato una causa per sfrattare Schillaci, vincendo in tutti i gradi di giudizio e nel frattempo era anche diventata definitiva. A luglio, però, quando avrebbe dovuto essere eseguito per la prima volta lo sfratto, Schillaci aveva tentato l'ultima chance, dichiarando di essere vittima di "un sopruso" e il Comune aveva annunciato un ricorso alla Corte d'Appello per avere una sospensiva. I giudici hanno rigettato l'accusa e domani l'ultimo capitolo con l'immissione in possesso della Italo-belga.

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