L'inquinamento di alcune zone del golfo di Mondello, borgata marinara di Palermo, in cui nei giorni scorsi era stata rilevata un'elevata presenza di batteri fecali che aveva reso necessario il divieto di balneazione, non è stato determinato da un malfunzionamento del cosiddetto canale 'Ferro di Cavallo'.
A precisarlo è l'Amap, la società che gestisce il servizio idrico in città, spiegando che si tratta di un'ipotesi "del tutto inverosimile se non impossibile alla luce del fatto che i prelievi eseguiti dall'Asp hanno evidenziato un maggiore inquinamento nella zona sud-orientale del golfo".
"E' noto, infatti, che in quell'area lo sbocco a mare del canale, posizionato in testa al molo del circolo Lauria - spiega la società - è, ormai da decenni, ostruito da sedimenti ai limiti della sostanziale tombazione, ovvero totale ostruzione dello stesso canale". "L'unico sbocco a mare attivo del Ferro di Cavallo, regolamentato da una paratia attualmente chiusa - sottolinea ancora l'Amap -, si trova esattamente all'estremo opposto del golfo, in corrispondenza degli uffici della Capitaneria di porto all'inizio di via Piano Gallo, zona che dai rilievi Asp è risultata non essere in alcun modo interessata dall'inquinamento della scorsa settimana e che in occasione della data dell'evento è stata specificatamente controllata dai nostri operatori confermando il regolare funzionamento della paratoia di chiusura, che è stata oggetto nella scorsa primavera di uno specifico intervento manutentorio".
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