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Sanità, dopo le condanne per corruzione nuova indagine a Palermo su appalto da 120 milioni

Nel mirino i lavori di adeguamento energetico dell'Asp affidati alla «Siram»

Accertamenti su un maxi appalto nella sanità a Palermo. Come scrive Leopoldo Gargano sul Giornale di Sicilia in edicola, il giudice ha infatti disposto la trasmissione degli atti alla procura nell'ambito dell'indagine «Sorella Sanità».

L'appalto è quello sull’efficientamento energetico di tutte le strutture dell’Asp vinto dalla «Siram», un affare da 120 milioni di euro siglato, secondo l’accusa, grazie ad una tangente da 100 mila euro. La presunta corruzione (siamo alla sentenza di primo grado) era emersa nel processo concluso lo scorso 5 agosto davanti al gup Clelia Maltese che ha condannato 7 imputati, tra cui Antonio Candela, ex commissario straordinario e direttore generale dell’Asp 6 di Palermo e Fabio Damiani, fino allo scorso anno direttore generale dell’Asp di Trapani. Entrambi accusati di corruzione il primo ha avuto 6 anni e 8 mesi, il secondo 6 anni e 6 mesi. A Damiani è stata riconosciuta l’attenuante della collaborazione e proprio alcune sua dichiarazioni rese in aula, hanno fatto aprire una nuova inchiesta.

Accertata la corruzione, almeno in questa fase processuale, si indagherà sull’ipotesi di turbativa d’asta.

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