Una promessa, una speranza o un dato di fatto? È il dubbio che accompagnerà i palermitani in questi giorni ferragostani, giorni in cui l’attuale amministratore unico della Rap, Girolamo Caruso, ha garantito la rimozione di tutta l’immondizia che invade strade e piazze.
Un’estate caratterizzata dalle altissime temperature, che hanno reso ancor più insopportabile la convivenza con le oltre 500 tonnellate di rifiuti che si sono ammassate in città. E se per oggi, giorno di Ferragosto, la città, stando alle promesse di Caruso, dovrebbe essere liberata dalla spazzatura e dagli ingombranti, significa che ieri, vigilia della festa di metà estate, dovevano vedersi tante squadre al lavoro. Abbiamo fatto un giro per alcuni quartieri della città, i più intasati dalla "munnizza", e la promessa sembra essere stata mantenuta: ma a metà.
Da una parte, diverse zone che erano sommerse di spazzatura, intorno alle 14, erano interamente pulite. Cosa che i cittadini dei rioni periferici aspettavano ormai da diverse settimane, quasi mesi. I lavoratori della Rap - come hanno raccontato alcuni abitanti dei quartieri più martoriati - hanno iniziato a lavorare poco dopo l’alba per cercare di rimuovere più tonnellate possibile in breve tempo.
Verso l’ora di pranzo, quindi, il rione della Zisa era sommariamente ripulito: nelle vie Costantino Lascaris, Pier Paolo Pasolini, dell’Emiro e Scoto, svuotati solo i cassonetti impiegati per la raccolta dei sacchetti. Ma bastava spostarsi di qualche metro per restare colpiti dalla quantità di rifiuti che circondavano le campane dedicate al vetro e i cassonetti per differenziare la plastica.
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