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Giulio Caporrimo resta in cella ma per il Riesame non è il capo del clan di Tommaso Natale

Giulio Caporrimo

Mafioso sì, capo no. Il Tribunale della libertà di Palermo ha confermato gli arresti per Giulio Caporrimo ma è caduta l’accusa di essere lui al vertice del mandamento di Tommaso Natale-San Lorenzo.

Il suo nome - scrive Vincenzo Russo sul Giornale di Sicilia in edicola - è il più conosciuto fra quelli del blitz Bivio 2, che a luglio ha visto i carabinieri eseguire un’ordinanza cautelare in carcere (una ai domiciliari) nei confronti di otto indagati. Caporrimo, infatti, dopo il suo arresto nella prima operazione Bivio, aveva trovato al vertice del clan un altro capo: Francesco Palumeri, per volontà del boss Calogero Lo Piccolo.

Per Caporrimo il Riesame ha però accolto la richiesta degli avvocati Jimmy D’Azzò e Giovanni Di Benedetto. I due legali assistono anche Francesco Caporrimo, figlio di Giulio. Il Tribunale della libertà ha accolto anche il suo ricorso e ha concesso gli arresti domiciliari.

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