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Delitto di Prizzi, una storia burrascosa intossicata dall'alcol

Romina Soragni e Vincenzo Giuseppe Canzoneri

Ha sentito che gridavano. Litigavano. Ma non era la prima volta. A raccontare l’ultimo litigio che ci sarebbe stato prima dell’omicidio è un vicino. L’uomo ha sentito il trambusto provenire dall’appartamento di via Pagliarelli 15, a Prizzi. Poi il silenzio. Prima dell’arrivo dei carabinieri.

È dentro quell’abitazione - scrive Vincenzo Russo sul Giornale di Sicilia oggi in edicola -, in contrada Cavalluzzi, che giovedì nel tardo pomeriggio è avvenuto il delitto. A uccidere a colpi di bottiglia Vincenzo Giuseppe Canzoneri, 51 anni, è stata la compagna Romina Soragni, di 36, che ha confessato il delitto.

La lite, secondo una prima ricostruzione, è iniziata nel primo pomeriggio. La donna aveva sicuramente bevuto, ma forse anche la vittima. I due avrebbero cominciato a insultarsi a vicenda e a un certo punto sarebbe partito almeno un colpo. Per gli inquirenti, la rappresentazione dei fatti lascia pensare a un delitto d’impeto senza movente. Non risulta che il loro rapporto, pur intossicato dall’alcol e dal degrado, fosse segnato da episodi di violenza domestica.

Canzoneri e Soragni si erano conosciuti tre anni fa su Facebook. Lei, più giovane di 15 anni, con il sogno di fare l’infermiera e un passato burrascoso. Lui, invece, aveva sempre fatto lavori saltuari, aveva alle spalle piccoli precedenti per reati contro il patrimonio e sopravviveva grazie al reddito di cittadinanza.

Il loro rapporto, però, fin dall’inizio sarebbe stato segnato da conflitti, anche per colpa dell’abuso di alcolici.

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