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Sesso virtuale, donna di Termini fa prostituire il figlio: arrestata insieme a un prete, 4 vittime

Un prete in provincia di Perugia e una donna di Termini Imerese, in provincia di Palermo, sono stati arrestati dai carabinieri in base ad un'ordinanza del gip di Palermo.

Sono accusati di prostituzione minorile. Il prete si trova in carcere, la donna ai domiciliari. Secondo le indagini dei militari la donna avrebbe acconsentito, ricevendo denaro, che il figlio in chat avesse rapporti virtuali con il sacerdote. Il figlio della donna sarebbe una delle vittime. Sono quattro in tutto i ragazzi ai quali il prete arrestato oggi avrebbe chiesto video e foto hard in cambio di soldi e regali. Sono tutti minori di Termini Imerese. Tra il gruppo di vittime si era sparsa la voce, raccontano le intercettazioni. E così prima ha iniziato un ragazzino di 17 anni, poi gli altri tre. Le indagini sono cominciate tra maggio, giugno e luglio del 2020. I

eri è stata eseguita l'ordinanza di arresto. In carcere per il prete ai domiciliari per una mamma di una delle vittime. La donna, difesa dall'avvocato Giuseppe Minà di Termini Imerese, avrebbe saputo di quanto accadeva in chat tra il sacerdote e il figlio e non avrebbe fatto nulla per mettere fine alla prostituzione del ragazzo. La donna avrebbe anche saputo dei soldi che il sacerdote, difeso dall'avvocato Renato Vazzana, elargiva al ragazzino.

"Il mio assistito è turbato per quanto successo - dice l'avvocato Vazzana - ma è sereno e domani, nel giorno dell'interrogatorio, risponderà al giudice. Il mio assistito respinge tutte le contestazioni". Al prete è contestata anche la detenzione di materiale pedopornografico. Domani mattina l'interrogatorio avverrà da remoto. Il prete nel carcere di Spoleto, la donna nella caserma dei carabinieri a Termini Imerese, i due assistiti dai rispettivi avvocati.

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