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Coppia gay aggredita, a Palermo un flash mob contro la violenza

Una giornata di testimonianze, interventi e flash mob "per portare in piazza tutta la rabbia": sabato dalle 17 alle 20 in piazza Verdi, il Coordinamento Palermo Pride e Arcigay Palermo sono capofila di una manifestazione che vede associazioni, circoli, movimenti e collettivi riuniti insieme «per prendere la parola e lo spazio pubblico» dopo l’aggressione della sera del 29 maggio ai danni della coppia di turisti.

«Un dovere morale partecipare», secondo il sindaco Leoluca Orlando che intende pungolare la politica affinchè approvi rapidamente il ddl Zan, oggi peraltro oggetto di un «orribile dibattito pubblico che sta sdoganando la libertà di odiarci», sostengono i movimenti che rilanciano: «Finchè ci sarà il Palermo Pride non saremo noi persone Lgbt+ a dover aver paura perchè non permetteremo mai che vinca la cultura dell’odio». Previsto un flash mob sulle note di «I will survive», brano di Gloria Gaynor e inno per il movimento Lgbt+ mondiale da oltre quaranta anni.

«La pandemia ha cancellato la presenza dei e delle militanti Lgbt+ dalle strade - commenta il Coordinamento Palermo Pride - come è accaduto a tutti i movimenti che hanno visto fortemente compressa la possibilità di agire lo spazio pubblico. Questa assenza è stata resa ancora più tragica dal chiacchiericcio televisivo e social che, partendo dal ddl Zan, non mette mai l’accento sulle discriminazioni omolesbobitransfobiche, in un clima che favorisce la recrudescenza di aggressioni verbali e fisiche, di violenze ai nostri corpi ma anche alle nostre parole e al nostro stesso diritto di essere».

«Quanto è successo a Palermo sabato scorso e quanto sta accadendo in tutta Italia in questi mesi - per Arcigay Palermo - è la dimostrazione non soltanto della necessità urgente di una legge che contrasti le violenze motivate per orientamento sessuale e identità di genere ma di quanto questo dibattito pubblico sia orribile perchè sta sdoganando la libertà di odiarci, aggressioni quotidiane legittimate da discorsi d’odio perfino all’interno del Parlamento dove è in discussione una legge che avrebbe lo scopo di tutelarci. Torniamo in piazza perchè sentiamo il bisogno di urlare la nostra rabbia, quella stessa rabbia che tutti e tutte coloro che stanno dalla parte dei diritti e della libertà hanno provato in queste ore nell’apprendere la notizia e i dettagli dell’aggressione».

Per Orlando «è fondamentale manifestare insieme a tutta la cittadinanza per pungolare la politica affinchè si approvi prima possibile il ddl Zan. L’aggressione di sabato scorso ci ricorda questa necessità, non più rinviabile».

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