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Palermo, il prefetto Giuseppe Forlani in visita al Convitto Nazionale

Un momento emozionante. Quando il prefetto Giuseppe Forlani ha fatto il suo ingresso nel salone del Convitto Nazionale assieme al Rettore Concetta Giannino è scattato l’applauso. Un applauso caloroso di una ritrovata normalità dopo un anno scolastico difficile a causa della pandemia, nel massimo rispetto delle misure Covid e di tutte le procedure per la prevenzione del contagio messe in campo durante tutto l’anno scolastico. Il Prefetto Forlani “abbracciato” dall’affetto dei ragazzi e dei docenti del Convitto si è trovato davanti la comunità della scuola di Giovanni Falcone, dove il giudice ha frequentato le elementari e che da più di vent’anni porta il suo nome.

A fare gli onori di casa il Rettore Giannino insieme alla delegazione di studenti, docenti, educatori e personale ATA. È stato l’incontro della “prima volta”: prima volta del prefetto Forlani che si è insediato proprio l’anno scorso durante i giorni legati alla memoria della strage di Capaci e da allora ha condotto le procedure del rientro in classe degli studenti con una organizzazione capillare che ha tenuto conto delle varianti che hanno stabilito le percentuali di rientro in presenza degli studenti; ma è stata la prima volta anche del rettore Giannino ad assistere ad un evento in presenza anche se contingentato.

“In questi due anni nel tempo di pandemia - ha scritto il prefetto nel registro d’onore dell’istituto - la scuola si è dimostrata una vera comunità educante, molte le difficoltà e i problemi che sono stati affrontati e superati con intelligenza, buona volontà e creatività grazie anche alla collaborazione di tutte le Istituzioni, la scuola non si è mai fermata, ha dimostrato coesione e resilienza adattando la propria organizzazione alle condizioni imposte dall’urgenza di salvaguardare la salute. Il mio augurio è che la progressiva normalizzazione della situazione sanitaria possa vedere la scuola più ricca con la piena integrazione ed avvalimento delle esperienze e dei modelli organizzativi e formativi sperimentati in modo da ampliare l’offerta didattica e formativa ed affermare sempre meglio la sua essenza di pilastro della democrazia repubblicana”.

Una visita iniziata alle ore 10,30 quando una rappresentanza degli studenti del liceo ha accolto il prefetto e lo ha accompagnato attraverso l’edificio storico della domus studiorum dei gesuiti fino alla stanza del rettore Giannino. “Ritrovare la scuola che avevamo lasciato in sospeso era un desiderio di tutti - dicono il Rettore Concetta Giannino e la sua Vice Tiziana Schiavo - ma ritrovarla ancora più bella forte ed entusiasta è stata una scoperta che non era scontata.”

Nel salone l’orchestra degli studenti del Convitto ha accompagnato le riflessioni di alcuni ragazzi e bambini che hanno esposto i lavori svolti durante la giornata del 23 maggio, frutto anche di un percorso di educazione civica progettato all’interno del curriculum verticale dell’ istituto. Al termine del concerto diretto dal maestro Giuseppe Mazzamuto con i docenti di strumento Debora Conte, Rosanna Safina, Giorgio Garofalo, Simona Spinelli e Gabriele Ruggeri e con la partecipazione del professore Marco Mazzamuto che ha rappresentato anche i genitori del Convitto, è arrivato il messaggio fortissimo che il prefetto ha regalato agli studenti.

Quindi il saluto finale all’illustre ospite nel monumentale atrio da parte del gruppo sportivo della scuola con i professori Giuseppe Attinasi e Gabriella Maffei con l’augurio che tutte le attività, compresa quella motoria, che durante quest’anno scolastico ha sofferto maggiormente delle restrizioni anticovid, possa prestissimo ripartire.

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