La quarta sezione del tribunale di Palermo ha condannato ieri a tarda sera il boss di Resuttana Giovanni Niosi a 7 anni di carcere, con l’accusa di avere messo a segno una estorsione alla pizzeria La Braciera.
Il collegio presieduto da Bruno Fasciana ha anche riqualificato l’accusa nei confronti dell’altro imputato, Antonino Cumbo, da estorsione consumata a tentata, e lo ha condannato a 5 anni. A entrambi, come riporta l'Agi, è stata applicata l’aggravante di mafia, per avere partecipato ciascuno a un segmento di una estorsione orchestrata da Cosa nostra e durata decenni, prima nei confronti dei vecchi proprietari del locale e poi ai danni dei fratelli Antonio e Roberto Cottone, che decisero di denunciare dopo avere anche loro subito a lungo la ferrea legge del pizzo.
I giudici (del collegio fanno parte anche Riccardo Corleo e Sergio Ziino) hanno accolto le tesi del pubblico ministero Amelia Luise. Il processo era la parte in ordinario del blitz Talea, risalente a 3 anni fa e poi svolto anche con una seconda tranche.
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