La città di Palermo è ad un passo dalla zona rossa. Con i 597 contagi registrati in tutta la provincia nella giornata di ieri e i dati elaborati dall'Ufficio statistica del Comune su base delle informazioni del Dipartimento nazionale della Protezione Civile, che indicano nell'ultima settimana 245,9 positivi ogni 100 mila abitanti (sempre relativi a tutta la provincia), l’adozione della zona rossa sembrerebbe scontata.
Ieri il sindaco Leoluca Orlando, che ancora attende i dati dell'andamento epidemiologico nella città di Palermo chiesti al commissario per l'emergenza Covid del capoluogo e al dirigente dell'Asp (ha ricevuto una nota di preoccupazione che però non fornisce dati aggiornati e differenziati per circoscrizione e comuni della Provincia), ha sollecitato Musumeci ad emettere un provvedimento restrittivo per frenare i contagi e alleggerire la pressione sul sistema ospedaliero. Il primo cittadino è molto preoccupato e non vorrebbe più perdere tempo.
Il presidente della Regione da un lato, ha ammesso che negli ultimi giorni c'è stato "un aumento dei contagi nella città di Palermo, con una conseguente crescente pressione sui reparti di terapia intensiva" ma ha sottolineato che "i parametri per dichiarare la zona rossa non sono stati ancora raggiunti". Come detto in provincia di Palermo sono stati registrati nell'ultima settimana 245,9 positivi ogni 100 mila abitanti, e la soglia per una immediata ed automatica zona rossa scatta con 250 positivi ogni 100 mila abitanti. Il limite, dunque, è quasi raggiunto ma il sindaco invita a "non scherzare con la vita delle persone".
Ogni giorno perso nell'attuare misure restrittive corrisponde ad un aumento esponenziale dei contagi, senza considerare che a Pasqua e Pasquetta la zona rossa a livello nazionale ha consentito gli spostamenti verso le seconde case e incontri presso abitazioni di amici e parenti (tranne nei 35 comuni dichiarati in fascia rossa su ordinanza di Musumeci). Motivi questi ultimi che potrebbero avere anche peggiorato la situazione e le cui conseguenze potranno vedersi soltanto tra un decina di giorni. Nel frattempo, però, il virus circolerebbe ancora.
Chiudere adesso potrebbe dunque evitare il diffondersi dei contagi con la ripresa di tutte le attività (da oggi lo ricordiamo la Sicilia torna in zona arancione) e con il ritorno in classe da domani. Ulteriori misure restrittive, quali l'adozione di una zona rossa che Musumeci ha detto di "non escludere, nella giornata di martedì, d’intesa con il sindaco, quale utile misura preventiva per evitare il picco dei positivi al Covid", avrebbero ripercussioni, però, sull'economia cittadina. Ecco perchè il sindaco Orlando ha lanciato un appello al governo nazionale e a quello regionale affinchè "si facciano carico dei necessari rimborsi dei danni subiti dalle attività economiche. Riuscire a garantire il diritto alla salute ma anche il diritto all’economia credo che sia un obiettivo fondamentale. È in gioco la vita delle persone e con la vita delle persone non si scherza".
Zona rossa e scuole a rischio. Domani, infatti, gli studenti siciliani dovrebbero tornare in classe ma un'eventuale misura restrittiva da parte del governatore Nello Musumeci, potrebbe anche costringere alla dad. Il presidente della Regione, già ieri, aveva anche detto che, nell'attesa di sue decisioni, "il sindaco di Palermo può nel frattempo, se lo ritiene, assumere iniziative restrittive anche sul fronte scolastico".
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