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Palermo, occupa abusivamente una villa confiscata alla mafia: condannato

La Corte d’appello di Palermo ha assolto Gaetano Amato, che era stato condannato a sei mesi dal gup, perché accusato di avere occupato abusivamente una villa confiscata alla mafia, tra i quartieri di Tommaso Natale e dello Zen, nel capoluogo siciliano. L’immobile, nonostante la confisca a Cosa nostra, non era sottoposto ad alcuna vigilanza ed era già occupato dal figliastro dell’imputato, Angelo Geloso, pure lui sotto processo e al quale è stata confermata la condanna a quattro mesi, inflitta in primo grado in abbreviato, a settembre dello scorso anno, dal giudice Nicola Aiello.

Amato, appena uscito dal carcere, a metà luglio 2020 era andato a festeggiare facendo un bagno in piscina a casa del figlio della compagna. Il blitz dei carabinieri aveva accertato, oltre all’occupazione abusiva, che il motore della piscina era alimentato con la corrente rubata all’Enel grazie a un allacciamento abusivo. Ma di questo risponde solo il figliastro e non anche il patrigno. Amato era difeso avvocato Filippo Sabbia.

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