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Omicidio di Caccamo, le confidenze di Roberta Siragusa a un amico: si indaga sui messaggi

Roberta Siragusa

Le prossime ore potrebbero essere decisive nelle indagini sulla morte di Roberta Siragusa, uccisa a soli 17 anni a Caccamo, in provincia di Palermo.

Domani, infatti, il gip Angela Lo Piparo affiderà l'incarico dell'autopsia al perito Alessio Asmundo, dell'istituto di medicina legale policlinico di Messina. In quella sede si conosceranno i consulenti della difesa scelti dagli avvocati di Pietro Morreale, Giuseppe Di Cesare e Angela Barillaro, il consulente della procura e il consulente degli avvocati Sergio Burgio e Giuseppe Canzone che assistono la famiglia di Roberta

L'esame potrebbe chiarire gli ultimi dubbi sull'omicidio della ragazza, che secondo la Procura di Termini Imerese è stata strangolata dal fidanzato Pietro Morreale a pochi metri dal campo sportivo di Caccamo e poi trasportata a Monte San Calogero.

Il giovane, che ha fatto ritrovare il corpo di Roberta, è in carcere con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere.

Al centro dell'indagine, come racconta Mariella Pagliaro sul Giornale di Sicilia in edicola, ci sono anche i messaggi che la vittima ha inviato a un amico speciale di cui si fidava. Gli ultimi risalgono proprio alla notte del delitto e non si esclude siano stati intercettati da Pietro scatenando l'ennesima lite. Il giovane, tra l'altro, era a conoscenza che l'amico fosse un confidente speciale di Roberta, come scrive il giudice: "Pietro aveva contattato via Instagram il ragazzo per chiedergli gli screenshots delle sue conversazioni con la fidanzata".

Il rapporto tra i due fidanzati era ormai logoro, come emerge dalle indagini. Agli amici più intimi, infatti, la ragazza già da molto tempo aveva confidato di volerlo lasciare, ma aveva anche detto di temere che potesse fare del male e lei e alla sua famiglia.

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