Avrebbe mantenuto il suo ruolo di boss dell’Uditore a Palermo nonostante si trovasse agli arresti domiciliari, concessi nei mesi scorsi, per le sue precarie condizioni di salute che sarebbero risultate incompatibili con il regime carcerario anche in considerazione della pandemia da Covid-19.
Pino Sansone, 70 anni - scrive Gianluca Carnazza sul Giornale di Sicilia in edicola -, aveva lasciato il carcere per le patologie di cui soffre ma adesso ci torna. Pare infatti che il costruttore controllasse le attività illecite nel suo territorio attraverso incontri e «messaggi» inviati ad altri presunti affiliati.
Sansone, dai domiciliari, avrebbe anche usato ricetrasmittenti, walkie talkie, per comunicare senza difficoltà all’esterno rimanendo all’interno della sua abitazione.
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