Oggi è una data importante nella campagna di screening contro il Coronavirus. Alla fiera di Palermo, infatti, sono partiti i test salivari (citosalivari per usare un'espressione tecnica), anche se in queste prime fasi solo in prova per valutarne l'efficacia. Ma dai primi riscontri tutto lascia pensare che questi esami potranno a breve diventare routine anche a Palermo.
"Si tratta di tamponi rapidi di ultimissima generazione - spiega il commissario per l'emergenza Coronavirus Renato Costa - che hanno caratteristiche diverse da quelli comunemente impiegati. Non si utilizza un cotton fioc nel naso, ma una spatolina ruvida in bocca che tira fuori non solo le secrezioni ma anche un certo numero di cellule".
I vantaggi? Innanzitutto la rapidità dell'esame, ma (anche se è ancora presto per confermarlo) la sua affidabilità. "La spatolina - racconta Costa - viene processata in dei liquidi e al termine permette di individuare gli eventuali virus nelle cellule. Il vantaggio è che in questo caso vediamo direttamente il virus intracellulare e in 31 minuti si ha il risultato".
C'è anche un'ulteriore valutazione che gli esperti dello screening alla fiera di Palermo stanno studiando. "Il dato che stiamo verificando è che alcuni negativi sia al tampone rapido che al molecolare poi sono risultati positivi a quello salivare e due di questi casi successivamente hanno anche manifestato i sintomi del Covid. Considerando che il virus sta più nelle cellule che nei secreti, questa metodica aprirebbe nuove aspettative, superiori a quelle del tampone molecolare. È ancora presto per tirare delle conclusioni - precisa Costa ., ma è un dato preliminare importante".
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