Padre Onofrio Scaglione, 77 anni (si chiama Onofrio: Onorio è il nome d’arte, scherza lui) è stato travolto da una marea di polemiche e indignazione, dopo che alla messa della vigilia di Natale non aveva nascosto la propria «felicità» nel vedere la chiesa Matrice di Castronovo di Sicilia piena di fedeli.
L’episodio - scrive sul Giornale di Sicilia Connie Transirico -, suscita sconcerto. «Domenica ho celebrato con sei persone - dice con stupore padre Onorio - hanno tutti paura di essere contagiati, di ammalarsi di Coronavirus. Un'assurdità. Ho fatto il tampone proprio per dare l’esempio e sono risultato negativo. In chiesa ci sono i segnaposti a debita distanza, al posto delle acquasantiere da un anno ormai c’è il gel disinfettante. I fedeli si bagnano le mani e con quelle si fanno il segno della croce. Più purificati di così...».
Perché intanto ci sono già sedici concittadini trovati positivi ed erano ad assistere alla nascita di Gesù tra la folla assiepata, circa 250 persone. Quasi la capienza a regime «normale», che ne può ospitare 270.
«Si è creata un po’ di confusione per colpa dei ritardatari - ammette - ma cosa potevo fare, cacciarli mentre celebravo la messa? Sono stato molto rigoroso sugli orari - continua il prete - La messa è iniziata alle 20.30 ed è terminata alle 21.40 quando ho detto in dialetto: Itivinni a casa perché c’è il coprifuoco».
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