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Botti di Capodanno, bilancio positivo a Palermo: mai così pochi feriti

Foto di Marco Gullà

Effetto Covid anche sui botti di Capodanno. Questa volta è stato registrato un numero minimo di feriti a Palermo, tutti non in gravi condizioni. Il coprifuoco, i controlli da parte delle forze dell'ordine, la crisi economica hanno scoraggiato tantissima gente che per quest'anno ha dovuto rinunciare ai tradizionali botti che in alcuni casi, negli anni passati, hanno anche provocato ferite gravi.

Chi ha avuto le peggiori conseguenze, a Palermo, è stato un uomo mentre si trovava all’interno del minimarket che è stato colpito dal lancio di una bomba carta (tre giorni di prognosi) e un ragazzo che ha raccolto per strada una bomba carta ritenuta inesplosa e ha riportato ustioni al volto ed alla mano destra con prognosi di trenta giorni.

Anche gli interventi da parte dei vigili del fuoco sono stati minori rispetto agli altri anni, nella notte, nel capoluogo, soltanto 17. In tutta Italia i pompieri sono intervenuti 229 volte, in netta diminuzione rispetto allo scorso anno, quando furono 686. Il numero maggiore anche quest'anno nel Lazio 45 (lo scorso anno furono 171), Campania 40, Puglia 24, Veneto 19, Lombardia 18, Sicilia 17, Liguria 16.

Allo scoccare della mezzanotte, però, a Palermo, nonostante l'ordinanza del sindaco che vietava l'accensione di fuochi pirotecnici, in diverse borgate si è assistiti ai fuochi d'artificio visibili da lontano. La violazione dell’ordinanza comporta "l’applicazione delle sanzioni amministrative di importo compreso da 500 a 5 mila euro, oltre al sequestro del materiale pirotecnico utilizzato o illecitamente detenuto e la successiva confisca, fatte salve, inoltre, eventuali e ulteriori sanzioni penali e amministrative disposte dalla normativa vigente". A questo si aggiunge, ovviamente, la violazione delle norme anti-covid se i fuochi sono stati accesi nelle pubbliche vie e piazze o se abbiano partecipato più persone in ville private.

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