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Coronavirus, a Palermo niente Capodanno in piazza e mercatini di Natale

Non ci sarà la festa di Capodanno in piazza, niente mercatini di Natale e fiera dei morti. Il Comune di Palermo annulla tutte le iniziative e le manifestazioni che organizza ogni anno per evitare eventuali assembramenti.

Coi soldi risparmiati, come scrive Giancarlo Macaluso sul Giornale di Sicilia in edicola, si farà un bando rivolto a privati per l'organizzazione di iniziative di carattere ricreativo e culturale diffuse sul territorio comunale.

Nel frattempo, a fine settimana, arriva un aggiornamento dell'ordinanza contro la movida che impone il divieto di vendita di alcolici ogni giorno dalle 21 alle 6 del giorno successivo da parte di supermercati, negozi cosiddetti di vicinato. Il divieto naturalmente vale anche per pub, bar, ristoranti e pizzerie a meno che i clienti non consumino al tavolo.

Il "blocco" non riguarda le manifestazioni già organizzate da soggetti privati con il patrocinio o con il sostegno economico dell'Amministrazione, purché ovviamente le stesse si svolgano in modo tale da rispettare il contingentamento e/o il distanziamento e le altre misure precauzionali previste.

"Purtroppo - ha detto il sindaco Orlando -siamo di fronte ad un bivio. Per garantire la salute pubblica, evitare inutili assembramenti siamo costretti a limitare parzialmente le attività non indispensabili, perchè non possiamo fare finta che non ci sia un grave aumento dei casi che sta mettendo in affanno il sistema sanitario e quindi aspettare che sia inevitabile il ricorso al lockdown totale. Con tanti sindaci in tutta Italia stiamo condividendo sia le preoccupazioni sia le possibili soluzioni per tutelare le nostre comunità, prima di tutto dal punto di vista sanitario e tenendo conto la necessità di non bloccare l'economia. Gli assessori Piampiano e Zito, per le rispettive aree di competenza, stanno curando con i propri uffici tutti gli aspetti necessari a far sì che non vi sia un blocco delle attività dei privati con cui il Comune dialoga e collabora, ma che tali attività si svolgano nel rispetto di tutti e soprattutto nell'inviolabile diritto alla sicurezza e alla vita".

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