Alla Rap ora è emergenza. L'aumento dei contagi rischia di provocare il blocco della raccolta dei rifiuti, dunque l'azienda chiede l'intervento dell'esercito.
Intanto oggi sono partiti gli esami su larga scala tra il personale: finora dei novanta tra tamponi e test sierologici, 55 sono negativi ma l’azienda sanitaria provinciale e l’ospedale Buccheri La Ferla installeranno un presidio nell’autoparco di Brancaccio che dovrebbe farne cento al giorno, più quelli che saranno processati in un laboratorio privato.
Si punta ad arginare il cluster che rischia di mettere in ginocchio le operazioni di raccolta dell’immondizia per le strade. Il presidente Giuseppe Norata ha rivelato sul Giornale di Sicilia oggi in edicola di essere in contatto con la prefettura, adesso, in accordo col sindaco Leoluca Orlando, arriva anche la richiesta formale in cui si sollecita l'intervento dell'esercito.
"E' evidente che la specifica attività che svolge Rap non ha consentito, e non consente, di limitare lo svolgimento del servizio di raccolta dei rifiuti né, tanto meno, di interrompere tale servizio pubblico ed essenziale poiché tutto il personale, dei vari reparti e delle aree funzionali, sono strettamente indispensabili".
E ancora: "E' chiaro che la situazione odierna (ci sono ad oggi 10 dipendenti positivi), nonché le circostanze che potrebbero determinarsi, in termini di riscontro di positività di altri dipendenti - oltre che alla indisponibilità di dipendenti che verranno sottoposti a test (circa 200 al giorno) nonché un tasso di morbosità del personale di circa il 40/50% (malattia, L. n. 104, quarantena obbligatoria e facoltativa) - sta determinando un forte rallentamento nello svolgimento dei servizi di raccolta dei rifiuti urbani e, potrebbe nei prossimi giorni, quasi certamente, determinare una forte contrazione del servizio, ponendo un grave problema in termini igienico-sanitari nella Città di Palermo e in un contesto già di per se alquanto critico".
Norata spiega che i rallentamenti hanno provocato la mancata copertura di parecchi itinerari di raccolta e, dunque, circa 800/1000 tonnellate di rifiuti non sono stati rimossi.
"In questo momento delicatissimo - ha detto il sindaco - ho chiesto di attivare tutti i canali possibili perché l'azienda garantisca il servizio primario della raccolta dei rifiuti, scongiurando ogni possibile rischio igienico-sanitario per la città. In ogni caso, monitoriamo giorno per giorno la situazione".
Il presidente e il direttore dell'Azienda, Giuseppe Norata e Roberto Li Causi, confermano che "dal momento della notizia del primo caso positivo abbiamo attivato ogni procedura necessaria per verificare lo stato di salute dei dipendenti, per garantire la loro sicurezza e quella della popolazione, fermo restando che siamo coscienti del fatto che certamente non si può interrompere in alcun modo la raccolta".
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