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Dalla Chiesa, la figlia Rita racconta il lato privato: "Piaceva alle donne perchè le rispettava"

Nel giorno del ricordo, a 38 anni dall'omicidio del suo papà, esce oggi nelle librerie il libro di Rita Dalla Chiesa «Il mio valzer con papà-Un ritratto famigliare del generale dalla Chiesa» (ed. Rai Libri, pp. 208, 16 euro). Un appassionato omaggio di una figlia per i cento anni dalla nascita del padre e a trentotto dalla sua brutale uccisione avvenuta a Palermo in via Isidoro Carini il 3 settembre 1982 in cui persero la vita anche la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo.

Un libro scritto a luglio, come racconta Giusi Parisi sul Giornale di Sicilia in edicola, cioè nello stesso mese in cui ha venduto la casa di Mondello perché sentiva «il bisogno di tagliare qualche radice, altrimenti avrei corso il rischio di inciampare nella memoria. Continuerò a tornare a Palermo: ho la sorella di mamma e i miei cugini. Andrò nel solito albergo di Mondello, come ho sempre fatto fin da piccola».

Nel libro Rita Dalla Chiesa presenta al lettore il lato privato (e sentimentale) del generale dalla Chiesa ma è anche la puntuale ricostruzione della sua carriera lungo gli anni di piombo.

"Ricordo, una sera, che eravamo al Circolo Ufficiali, e mio padre mi chiese di ballare. Finalmente era solo il mio papà, non il generale dalla Chiesa. Ballammo un valzer, Sul bel Danubio blu, e io ero felice. Lui con la sua divisa di gala, e io con un abito lungo giallo pastello. La foto di quel valzer per me, rappresenta tante cose. Soprattutto una spensieratezza che non era certo la nostra compagna di vita".

Rita Dalla Chiesa oggi non è a Palermo. "Per la prima volta - racconta la figlia e autrice del volume - non sarò presente alla commemorazioni a Palermo per via dell'emergenza covid, non vedo i mie fratelli da mesi, Nando e Simona, che vivono rispettivamente a Milano e Catanzaro, ma sono una persona che rispetta le regole e questa pandemia confesso mi ha un po' spaventata, dovremmo tutti essere più responsabili nel rispetto della salute del prossimo".
Nella foto lei è bellissima "avevo 18 anni anche papà con la sua divisa con la giacca bianca e le onorificenze, alto affascinate. Piaceva alle donne perché le rispettava, era un gentiluomo".
Come è nata la scelta di scrivere questo volume? Ricorrono anche i 100 anni della nascita di suo padre (il prossimo 26 settembre Ndr)? "Non avevo in verità - sottolinea - nessuna intenzione di farlo, pensavo che quello che c'era da scrivere era già stato ampiamente affrontato dai libri di mio fratello e da mia sorella. Poi la Rai me lo ha chiesto perchè ci teneva ad avere una ulteriore testimonianza su mio padre, un ricordo a 360 gradi ma più intimo, perchè è stato un uomo tanto apprezzato in questo paese. E così incerta mi sono messa davanti al computer: per incanto le parole sono scivolate via velocemente, i ricordi riaffioravano tutti, immagini, foto di una vita era come un file che stava lì nella mia testa, scrivevo e le parole non mancavano mai. Guardavo attraverso la scrittura il film della mia adolescenza, l'inizio dell'età adulta fino al quel giorno buio e brutale, che non smette di fare male. Oggi ero in ascensore e mi sono ricordata le sue telefonate".

Ecco allora i ricordi di bambina cresciuta con la famiglia in una caserma dell'Arma cambiando spesso città. L'adolescenza ribelle e il non saper stare troppo "nei ranghi". Il varcare la soglia dell'età adulta fatta di nuove consapevolezze.
"Le occasioni intime di stare insieme - confessa l'autrice e conduttrice tv erano in effetti rare - ma sono scolpite nel mio cuore". Il ritratto commosso, orgoglioso, tenero e vivido, di un uomo che ha incarnato il senso della giustizia e della capacità di lotta contro le diverse forme del male sociale. Ma, soprattutto, l'omaggio di una figlia che ha perso tragicamente suo padre, strappato troppo presto all'affetto suo e dei suoi fratelli.

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