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Mafia, udienza da rifare per il Covid: rischio scarcerazione per gli "scappati"

Francesco Inzerillo, arrestato nell'operazione New Connection

Per un errore la richiesta di rinvio a giudizio è arrivata tre giorni prima di quando, in base alle norme temporanee legate all’emergenza coronavirus, fosse ammissibile. E dunque è nulla, come se non esistesse.  Come scrive Riccardo Arena sul Giornale di Sicilia, è stata così azzerata l’udienza preliminare dell’inchiesta New Connection, inciampata in un cavillo procedurale scovato dall’avvocato Pietro Riggi, che col collega Raffaele Bonsignore assiste un nipote degli Inzerillo, Giuseppe Lo Cascio.

Dunque c'è il rischio scarcerazione per imputati, cioè gli Inzerillo, considerati i capimafia di Uditore e Passo di Rigano. Ma ci sono altri cognomi pesanti degli scappati negli Stati Uniti (e poi rientrati in Italia): Spatola, Gambino, Sansone, Buscemi. Tutto  da rifare, dunque, con termini di custodia cautelare che - se non ci fosse stato il lockdown - sarebbero già scaduti.

L’indagine dei pm Amelia Luise e Giovanni Antoci, coordinati dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, riguarda 33 presunti mafiosi, fino a ieri imputati e ora tornati indagati, perché i capi di imputazione sono del tutto nulli.

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