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Mazzette e "favori" in commissariato a Partinico, indagati 5 poliziotti

La procura di Palermo ha chiuso l’inchiesta nei confronti di cinque poliziotti già in servizio al commissariato di Partinico e di altre sei persone: tutti rischiano il processo con accuse che vanno dalla corruzione al peculato, dall’abuso d’ufficio all’accesso abusivo al sistema informatico delle forze dell’ordine. Archiviata invece la posizione di un altro agente, Fulvio Silvestri, di 47 anni.

L’inchiesta, nata da un anonimo, aveva visto poliziotti che indagavano su altri poliziotti all’interno dello stesso commissariato. Al centro di tutto l’assistente capo di polizia Pietro Tocco, 56 anni, che risponde di una serie di capi d’accusa. Indagata pure la moglie, anche lei assistente capo in servizio nel grosso centro a 50 chilometri da Palermo: si tratta di Giuseppina Grillo, 53 anni.

Fra le contestazioni mosse a Tocco il rinnovo del porto d’armi concesso in cambio di denaro a un ottantenne, mentre un’altra persona a cui erano stati chiesti 500 euro si era rifiutata di pagare. Poi lo stesso assistente capo e un collega, Giovanni Vitale, di 45 anni, si sarebbero appropriati e divisi la merce sequestrata agli ambulanti stranieri. Ancora un’auto di servizio sarebbe stata usata anche per andare a fare la spesa e una denuncia sarebbe stata fatta ritirare offrendo denaro alla vittima.

Attraverso il sistema informatico sarebbero state poi controllate le proprietà di alcune automobili e in un altro caso una persona arrestata, anzichè essere trattenuta in camera di sicurezza e vigilata, fu «affidata» a tre guardie giurate, oggi accusate di favoreggiamento per avere negato la circostanza.

Oltre a Tocco, Grillo e Vitale sono sotto inchiesta l’ispettore capo Antonio Gaspare Di Giorgi, 53 anni, l’assistente capo Vincenzo Manzella, di 45, l’anziano Carmelo Fratello, oggi di 82 anni, che nel 2017 pagò 250 euro per rinnovare il porto d’armi, mentre Vincenzo Manto, di 50 anni, e Salvatore Scianna, di 51, avrebbero controllato i dati relativi a un paio di autovetture. I vigilantes sotto inchiesta sono Salvatore Davì, di 58 anni, Daniele Di Maggio e Marcello De Luca, entrambi di 38.

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