La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo ha disposto la confisca della maggior parte dei beni sequestrati nell’ottobre 2011 ad Antonio Badagliacca, 74 anni, reggente della famiglia mafiosa di Monreale, condannato a otto anni e sei mesi nel processo Perseo, sul primo tentativo di ricostituire la commissione di cosa nostra e cognato di un altro pezzo grosso del clan, Benedetto Buongusto.
Dissequestrati i beni che Badagliacca e i familiari avevano acquisito prima del Duemila, quando ancora il «proposto» non era assurto ai vertici mafiosi del suo clan La decisione è del collegio presieduto da Luigi Petrucci, a latere Ettorina Contino e il relatore Vincenzo Liotta.
Il valore del patrimonio confiscato è valutato circa una decina di milioni. Si tratta di due terreni di contrada Barone, di cinque di contrada Cannizzara e di due di contrada Agrifoglio, di tre immobili e di due villini di via Linea Ferrata, di tre abitazioni ultrapopolari di via Provinciale, a Pioppo. Ventuno tra conti correnti, rapporti bancari, libretti di deposito e fondi di investimento passano allo Stato.
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