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Coronavirus a Palermo, negozi cinesi chiusi per paura del contagio

I commercianti cinesi abbassano le saracinesche dei loro negozi a Palermo per paura del contagio da coronavirus. Dopo la scoperta dei turisti positivi al covid-19, fino a lunedì prossimo molti negozi nelle zone di via Maqueda, Lincoln e Ballarò, ma anche negozi del centro vicini al porto, a Palermo, hanno deciso di chiudere.

Su alcune saracinesche sono stati appesi fogli con scritto "Chiuso per ferie", altri invece riportano il numero di cellulare da contattare. La comunità cinese di Palermo aveva gestito l’isolamento volontario di alcuni concittadini che erano tornati dalla Cina e si erano messi in quarantena da soli.

«Ieri - racconta un commerciante cinese - i maggiori grossisti del commercio cinese palermitano si sono incontrati in
un locale per un aperitivo. Lì hanno notato un gruppo di turisti provenienti da Bergamo. Tra una chiacchiera e l’altra, i turisti hanno precisato di non essere arrivati con lo stesso gruppo che attualmente si trova in quarantena a Palermo, svelando il loro percorso turistico tra le vie del centro storico, proprio nelle zone dove il popolo delle lanterne rosse ha la maggiore densità di negozi».

Un particolare che non è sfuggito ai commercianti cinesi, perché a distanza di poche è cominciato il tam tam, e
già stamattina l’85 per cento dei negozi del centro ha abbassato le saracinesche. Spiega il commerciante: «Si tratta di una misura precauzionale per tenere lontano il rischio contagio che potrebbe arrivare dai turisti incontrati nel locale e dai clienti italiani venuti in contatto con loro. La comunità cinese sta solo adottando con scrupolo tutte le misure di protezione dal contagio».

La chiusura dei negozi coincide con quella delle scuole ordinata dal presidente della Regione siciliana dopo che il sindaco di Palermo aveva deciso la chiusura per pulizia straordinaria.

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