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Palermo, intervento al femore su una donna di 100 anni: dimessa dopo 48 ore

Ferdinando Granata con l'equipe dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Ingrassia di Palermo

Eccezionale intervento al femore su una paziente di 100 anni all'ospedale Ingrassia di Palermo. La donna, operata 48 ore dopo il suo arrivo al Pronto Soccorso, ha iniziato la fisioterapia è, già, stata dimessa. L'intervento è stato eseguito dall’equipe dell’ortopedico Ferdinando Granata nell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia.

"Le condizioni post operatorie sono ottime – ha spiegato Granata – due giorni dopo l’intervento, eseguito entro le 48 ore dal ricovero come stabilito dalle linee guida ministeriali, ha iniziato la fisioterapia e dopo altri due giorni è potuta tornare a casa”.

Le fratture del femore sono eventi traumatici particolarmente frequenti nell’età anziana e tra le donne. Il trattamento migliore, fanno sapere dall'ospedale, è rappresentato dall’intervento chirurgico per la riduzione della frattura e la sostituzione protesica. Un intervento tempestivo riduce il rischio di mortalità e di disabilità nel paziente. Per garantire ciò ed eseguire interventi tempestivi in sicurezza per i pazienti, il processo assistenziale deve potere contare su una efficiente capacità organizzativa della struttura, su specifiche procedure aziendali e sulla sinergia tra tutte le aree specifiche interessate.

"A parte l’eccezionalità dei 100 anni della paziente - ha detto Ferdinando Granata – non si tratta di un caso isolato all’Ospedale Ingrassia di Palermo dove, grazie ad una macchina organizzativa ben rodata ed alla disponibilità di tutti gli operatori, si sono registrati nel 2019, su un totale di 508 interventi chirurgici, 112 operazioni per la riduzione delle fratture di femore nell’anziano”.

Lo scorso anno l’attività chirurgica del reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Ingrassia di Palermo ha registrato un incremento del 60% rispetto al 2018 ed un notevole aumento dell’indice di complessità del trattamento chirurgico, testimoniato, tra l’altro, dal trasferimento nel nosocomio di Corso Calatafimi di pazienti con fratture complesse al bacino provenienti anche da altre province siciliane.

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