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Mafia e appalti, tre imprenditori assolti in appello a Palermo

Il fatto non sussiste. Per questo Pietro Bordonaro, uno dei titolari delle cave del pregiato marmo di Billiemi, e i costruttori edili Eugenio Avellino e Filippo Chiazzese sono stati assolti dalla terza sezione della Corte d’appello di Palermo.

Erano accusati di concorso esterno in associazione mafiosa (Bordonaro e Avellino) e di fittizia intestazione di beni (Chiazzese). L’inchiesta originaria, coordinata dall’attuale procuratore generale Roberto Scarpinato, era uno dei filoni di mafia e appalti, sull'imprenditoria contigua a Cosa nostra. Bordonaro il 5 aprile 2016 aveva avuto 8 anni e 6 mesi, Avellino 6 anni e 8 mesi e Chiazzese, ritenuto prestanome di Francesco Paolo e Francesco Sbeglia, 5 anni.

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