Quattro famiglie in lotta per la conquista del potere a Belmonte Mezzagno. Le indagini sulla mafia a Belmonte Mezzagno puntano su questa contesa e sugli agguati degli ultimi mesi.
L'inchiesta che mercoledì ha portato al fermo di Salvatore Francesco Tumminia, considerato il nuovo capo della cosca, e di Giuseppe Benigno, scampato ai killer a dicembre, hanno permesso ai magistrati della Dda e ai carabinieri di ricostruire le dinamiche di cosa nostra nel comune alle porte di Palermo.
LA LOTTA PER IL POTERE. Come spiega Virgilio Fagone sul Giornale di Sicilia in edicola, sono i Parisi, i Pastoia, gli Spera e i Tumminia, le famiglie che si contendono il potere. A fare i loro nomi è stato il capomafia Filippo Salvatore Bisconti, arrestato nel dicembre 2018 e subito dopo diventato collaboratore di giustizia.
IL NUOVO CAPO. Le famiglie costituirebbero quattro gruppi suddivisi in “decine”, ma dopo l’arresto di Bisconti avrebbero prevalso i Tumminia. Francesco Salvatore, ritenuto ormai il capo a Belmonte, così potente da stabilire i turni di lavoro degli operai forestali in paese.
GLI AGGUATI. Le indagini sono focalizzate sui recenti agguanti, anche se non hanno ancora svelato moventi, mandanti ed esecutori. Si tratta degli omicidi di Vincenzo Greco e Antonio Di Liberto e dell'agguato contro Benigno, miracolosamente scampato ai nove proiettili sparati contro la sua auto, ripreso dalle telecamere della zona.
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